“Italiani e Italiane nella Grande Guerra. Mobilitazione, crisi e vita quotidiana” è il volume presentato questo pomeriggio al Comune di Salerno, che racconta il Primo Conflitto mondiale
La Grande Guerra raccontata dal punto di vista delle persone, di chi l’ha combattuta davvero. Perchè questa la considerano una guerra del popolo.
Questo pomeriggio al Comune di Salerno è stato presentato il libro “Italiani e Italiane nella Grande Guerra. Mobilitazione, crisi e vita quotidiana”, a cura di Roberto Parrella e Maria Rosaria Pelizzari, delegata per le Pari Opportnità e Responsabile Scientifico dell’OGEPO.
Affiancata a questa opera anche il volume “Erano Giovani e forti”, che raccoglie foto inedite esposte presso la Pinacoteca Provinciale, in occasione del centenario.
Un racconto a più voci
Uno sguardo sull’orrore raccontato da illustri saggi, che hanno analizzato le sfaccettature e le complesse dinamiche, ma anche le rappresentazioni letterarie, teatrali ed artistiche del periodo bellico.
Le voci narranti sono lettere dei soldati dal fronte, cartelle psichiatriche e pagine di giornale che rendono uno spaccato degli alti ideali e delle pie illusioni che hanno portato al sacrificio tantissimi giovani vite.
L’emancipazione delle donne durante la Guerra
Un fenomeno altresì importante è stato l’emancipazione femminile. Le donne prendevano il posto dei mariti in combattimento, svolgendo i loro lavori.
Ciò ha dato luogo ad una liberalizzazione dei costumi, facilmente repressa subito dopo.
Tale tendenza è stata strumentalizzata per una giustificazione distorta di quel periodo di crisi, creando le premesse per un fanatismo che la considerava un lavacro purificatore. Era diventata una vera e propria volontà estetizzante.
Una testimonianza preziosa per le generazioni future, alla luce dei nuovi movimenti estremisti che stanno risorgendo, che tanto hanno bisogno di ricordare.