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La Fornace al Marte, un nuovo evento culturale a Cava de Tirreni

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La Fornace al Marte, un nuovo evento culturale a Cava de Tirreni

In occasione dell’apertura domani venerdì 1 febbraio della personale di Eduardo Giannattasio presso la Mediateca MARTE di Cava de’ Tirreni, intervistiamo un giovane critico e collaboratore delle attività culturali, che sta portando avanti la sua idea di ‘fare artistico’ e ‘divulgazione culturale’ anche grazie al centro cavese.

L. V.: Marcello Francolini, critico, performer e giovane collaboratore del Marte. Spiegaci questa realtà, che è unica nel territorio salernitano per la sua funzione ‘polivalente’ in tema di arti (dalla musica, al cinema, alla poesia, alle arti figurative), ma anche per le modalità in cui cerca di raccogliere vaste fette di pubblico.
M. F.: Il Marte è una realtà giovanissima, con appena un anno e mezzo di vita, ma se cerchi Marte su google subito sotto la descrizione del Pianeta rosso compare il sito della nostra mediateca, è indubbio dunque l’impegno profuso in questi pochi mesi di vita. Una realtà extraterrestre per il nostro territorio, un luogo polifunzionale, 2.500 mq. dedicati alla produzione di cultura e socialità in un edificio esternamente barocco e internamente futuristico con sinergie strutturali in vetro e acciaio. All’entrata un pavimento-scacchiera introduce subitissimamente nell’alone ludico che riempie l’intera Mediateca, si condividono impressioni si comprano libri, si leggono più di 10.000 riviste online, si accede a internet e si possono seguire rassegne culturali di vario tipo. Direi che la politica è quella della diversificazione e persistenza dei vari “FORMAT”. Questo perché lavoriamo sulla capacità di ampliare la domanda rispetto a quella esistente: fare economia con eventi di nicchia e target “insoliti” cercando così di far avvicinare pubblici diversi. Dalle tipologie di vino locale e film frizzanti nasce Cinevino; dal reading poetico e sperimentazione musicale nasce Le cose che amiamo D’avvero, dall’arte territoriale nasce Un anno di Fornace Falcone e poi presentazioni di libri, convegni economici come l’ultimo molto particolare sui nuovi investimenti in Turchia affiancato dalla rivista EAST.

L. V.: Le attività del Marte sono appunto variegate, tu di cosa hai avuto modo di occuparti in passato? Oltre a collaborare come critico ed essere un giovane laureato in Arte Contemporanea, hai anche partecipato attivamente alle iniziative del MARTE con delle performance, puoi parlarcene?
M. F.:In realtà prima di collaborare sono stato un fruitore assiduo del Marte. Per chi non lo sa il concetto di Relazione regna nella mediateca, la relazione si può trasformare in economia, infatti entrando in contatto con i principali marziani, come il Prof.re Amendola è nata l’idea di organizzare degli eventi tra cui quello più importante è stato. “CorpoComune: Passare al Bosco” una giornata di videoart internazionale con video-maker spagnoli italiani e albanesi intorno al tema del Corpo, in particolare del corpo di Antonella Pagnotta, con la partecipazione di professori universitari, del poeta napoletano Tricarico e di critici d’arte e di teatro intorno ad un dibattito sulla possibilità di un arte che stimoli convivialità e comunanza tra le persone a dispetto del grigiume della crisi economica: Valore corporale contro valore finanziario. Da lì in poi è stato un crescendo di reciproca stima, ho poi presentato alcune serate musicali fino ad oggi che collaboro assiduamente nell’organizzazione degli eventi artistici.

L. V.: Domani venerdì 1 febbraio nell’ambito dell’iniziativa UN ANNO DI FORNACE AL MARTE si apre la personale di Eduardo Giannattasio ‘Poesie del Fuoco’. Cosa rende interessante questo artista? Come è stata pensata e progettata la mostra?
M. F.: Domani sera presentiamo la mostra “Poesie di Fuoco” all’interno della rassegna Un Anno di Fornace Falcone. Giannattasio è un artista locale che ha fatto la sua fortuna negli USA, il fuoco è la componente fondamentale nella sua azione artistica. Una pittura che cerca l’origine stessa dell’arte, la mimesi con la natura attraverso l’utilizzo dell’elemento primordiale del fuoco, la primordialità è anche nel segno che utilizza, sgraffiando la tela quasi un incisione rupestre. La magia o la poesia del fuoco è tutta nei volti che appaiono nelle opere, si materializzano in modo casuale, e vengono poi indicati e rimarcati dal segno di Giannattasio. Un’operazione che si concretizza sulla casualità, senza procedimenti logico-razionali, si affida completamente alla sensibilità dei sensi, vera intelligenza del corpo opposta al freddo calcolo matematico che domina la società attuale. Interessante poi la produzione di ceramica raku, dove il fuoco torna ad essere protagonista, fondendo i colori a quasi 1.000 gradi centigradi. La mostra è sviluppata in due sezioni: tele e ceramica raku. Una pittura vulcanica da non perdere.
Direi che questa iniziativa rientra nella volontà di presentare artisti legati al territorio che però sono inseriti in un circuito nazionale ed internazionale, un operazione perfettamente “GLOCALE”.

Per quanti fossero curiosi di scoprire le iniziative del MARTE, di seguito il link per conoscere il calendario degli eventi:

http://www.marteonline.com/web/index.cfm?id=265105D4-6132-4B27-84D0E3FC2C7FE870