“Siamo cittadini di serie C”: così il mondo della disabilità denuncia il fermo totale della giunta Francese sui progetti di inclusione sociale
“Si spendono molte parole sui progetti di inclusione ma di fatto l’amministrazione non ha mai realizzato niente di concreto: noi disabili ci sentiamo, ed evidentemente lo siamo, cittadini di serie C“.
Queste le parole forti della signora Angela Gorrasio dell’Associazione Disabilitiamoci durante la conferenza stampa indetta dal presidente della Consulta per i problemi dei disabili, Anna Bruno, per fare il punto sulla difficile situazione del mondo della disabilità:
“Da quando ci siamo insediati ad oggi tutti i progetti risultano ancora arenati” – ha ribadito, continuando, la presidente Bruno – “mi riferisco ai parcheggi, all’abbattimento delle barriere architettoniche per i locali commerciali, ai regolamenti, al progetto spiaggia. Siamo stati abbandonati senza la benché minima considerazione e, con l’attuale giunta abbiamo raggiunto il fermo totale. Pertanto, visto il reiterato disinteresse dell’amministrazione Francese, abbiamo deciso all’unanimità di fermarci con la consulta agendo esclusivamente nell’ambito dei Piani di Zona”.
La Consulta dei disabili del Comune di Battipaglia ritiene che il Piano di Zona ambito S4 Pontecagnano Faiano non ottemperi alla normativa vigente in materia di disabilità a causa di alcune decisioni riguardanti:
1)i sevizi di assistenza socio-educativa (viene disattesa la legge 104/92 sull’assistenza socio-educativa agli alunni disabili per le ore specificate nei P.E.I.);
2)i servizi alla persona ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) e SAD ( interruzione del Servizio Assistenza Domiciliare dal giorno 08/07/2019);
3)l’intenzione di mettere a gara i summenzionati servizi attualmente erogati con voucher.
Inoltre il Comune capofila del Piano di Zona, per essere tale, dovrebbe godere di tre requisiti imprescindibili: capacità economica; un dirigente al Piano e il personale specializzato in organico al Piano. Caratteristiche che il Comune di Pontecagnano non possiede.
E’ evidente che tale assetto oltre a disattendere la normativa non permette ai Piani di Zona di assicurare per ciascun territorio quella rete di servizi rivolti alle persone con disabilità “sottoponendo anzi a ulteriori difficoltà chi di difficoltà ne ha già tante”.