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La bambina con il Pigiama a Righe

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La bambina con il Pigiama a Righe

Questa è la storia di Gengis Kahn. Il più grande conquistatore della storia? No, non proprio. Questa è la storia di una bambina di quattro anni che diede fuoco a tutti i suoi vestiti, devastando la sua cameretta. Questa è la storia di Maria Toorpakai Wazir, soprannominata dal padre “Gengis Kahn”, per la sua continua lotta ad una società, quella del Pakistan, in cui essere donna e fare sport è considerato un disonore. La piccola Maria si finse maschio per praticare il sollevamento pesi, diventando a dodici anni la numero due del ranking juniores. Poi la svolta. Maria si taglia i capelli, si veste da maschio e il suo nome diventa Gengis Kahn. Ha una nuova passione: lo squash. La pakistana, però, fu costretta a dire tutta la verità quando il direttore della scuola gli chiese il certificato di nascita per i campionati under 16. Diventa una professionista dello squash, ma nonostante ciò fu isolata da compagni ed avversari, fu continuamente minacciata dai Taliban e da una società che non tollerava la sua scelta.

Maria non demorde e continua ad allenarsi, con l’aiuto di suo padre, costretto ogni giorno a cambiare targa alla macchina. Ma alla fine il sogno diventa realtà. La campionessa vola in Canada, a Toronto, in una delle migliori accademie di squash del mondo. Oggi, a 23 anni, Maria è la giocatrice numero uno in Pakistan e la numero 54 del mondo. La ragazza di Pashtun è diventata il simbolo di un possibile cambiamento in una società conservatrice, ancorata a vecchie tradizioni, in cui non è concesso alcun diritto e libertà alla donna.