Come vi sentireste se qualcuno spiasse il vostro smartphone? O peggio, qualcuno, diciamo un hacker, vi invii messaggi di testo con il nome di un contatto che avete in rubrica e vi rubi dati e credenziali varie? Fantascienza? Macché, lavoro quotidiano per i nuovi pirati della telefonia. Purtroppo a cascarci è anche uno dei colossi della sicurezza on line, la Apple, impegnata da sempre contro la prevenzione su internet e ora caduta nella rete della pirateria. Stando a molti siti pirati, il bug sfrutterebbe il modo in cui iOs (il sistema operativo Apple) usa lo Huser Data Header (l’insieme di istruzioni necessarie all’invio di un messaggio e che permettono di specificarne anche il destinatario in maniera automatica) e sarebbe presente nell’applicazione SMS degli iPhone fin dalla prima versione di iOs. Stiamo parlando di 5 anni.

Intanto la “mela morsicata” risponde che il problema non è dell’ iOs, ma del protocollo con cui si inviano gli SMS. Infatti usando la funzione iMessage (scambio di messaggi di testo e media verso altri possessori iPhone) al posto di quella SMS, gli indirizzi di destinazione sono verificati con cura contro attacchi di tipo “spoofing” (che sfrutta la falsificazione dell’identità); mentre l’utilizzo dei messaggi di testo classici comporta il rischio di invio con numeri falsificati verso un telefono sconosciuto. Per ciò bisogna fare attenzione se gli sms sono indirizzati a un sito web o un indirizzo anonimo.

Ecco, in sintesi, cosa vi potrebbe accadere: vi arriva un messaggio sms che voi credete “sicuro” in quanto il mittente è riconosciuto fra i vostri contatti. In realtà, il messaggio arriva da un hacker, che cerca di “rubare” i vostri dati sensibili, per esempio spacciandosi per la vostra banca. Succedeva già con le nostre caselle mail, da quanti altri invisibili nemici dobbiamo imparare a difenderci?