Johnny Dalbasso sarà dal vivo al Draft di Vallo della Lucania il 28 aprile, leggi l’intervista rilasciata per presentarsi in vista del concerto
[ads1]
Johnny DalBasso comincia a suonare nel 2013 e da allora ha all’attivo 130 date in tutta Italia.
Sempre nel 2013 esce (in anteprima per Shiver webzine) il video del brano “La Rivoluzione”, che consente al one-man band di far conoscere la sua musica in rete e iniziare il “DalBasso Tour”.
Nel 2014 esce il suo primo disco dal titolo “JDB” per l’etichetta discografica Octopus Records e prodotto dal chitarrista dei 24 Grana Giuseppe Fontanella: al disco partecipano vari artisti della scena indie tra cui Marzia Stano (aka UNA, dei Jolaurlo), Jonathan Maurano (EPO), Armando Cotugno (24 Grana) e vengono estratti due singoli, “Spara” e “Riusciresti tu…”, accompagnati da due videoclip che vedono alternarsi alla regia Stefano Poletti (Baustelle, Tre Allegri Ragazzi Morti, The Zen Circus, Il Pan del Diavolo) e Erika Errante (The Cyborgs, Go!zilla).
Il “JDB tour” porta Johnny a suonare nei principali live club italiani e ad aprire i concerti de I Cani e Omar Pedrini. Nel gennaio 2015 riceve il titolo di rivelazione best live per Keep On; nel luglio 2015 viene invitato come ospite speciale al Festival dei Castelli Romani; il 21 agosto 2015 si conclude il JDB Tour con la sua partecipazione all’Ariano Folk Fest in apertura ai Calexico.
D: Prima di tutto presentati ai nostri lettori: chi è Johnny Dalbasso?
R: Ciao a tutti, sono Johnny DalBasso e faccio il one-man band… In realtà sono un chitarrista che ha sempre volute suonare la batteria e scriversi i pezzi da solo, il che fa di me anche un cantautore, quindi possiamo dire tranquillamente che sono uno che se la canta e se la suona.
D: Che musica fa Johnny Dalbasso?
R: Faccio Rock.
D: A quali artisti ti ispiri maggiormente?
R: Sono appassionato della storia del rock e non posso non ispirarmi a gruppi storici quali Beatles, Black Sabbath, Motörhead, Led Zeppelin, Clash, Sex Pistols ecc. Una parte speciale della mia formazione è legata al blues di Chicago della Chess Records e ai primi eroi del Rockabilly, come Eddie Cochran e Gene Vincent. Sono però anche un grande fan della musica italiana e soprattutto di quella dell’epoca beat e di tutto quello che ha fatto Lucio Battisti. Inoltre personaggi come Fred Buscaglione e Franco Califano restano i miei eroi romantici preferiti. Oggi mi piacciono molto i Queens of the Stone Age e tutto quello che fa Jack White.
D: Come mai la scelta di diventare un one-man-show piuttosto che mettere su una band?
R: Mi interessava produrre un suono specifico e quel suono l’ho trovato mentre suonavo da solo e sperimentavo modi alternativi per portare il tempo e ridurlo ai minimi sindacali. Mi interessa molto scandire, in modo se vogliamo naif, il il tempo; quindi il tutto è nato dal volere unire il battere/levare primitivo all’armonia data dalla chitarra e dalla voce.
D: Hai alle spalle un album (“JDB”, del 2014) prodotto da Giuseppe Fontanella dei 24 Grana e che vede la partecipazione di grandi artisti della scena italiana, da Marzia Stano (aka UNA, dei Jolaurlo) a Jonathan Maurano (EPO) fino a Armando Cotugno (24 Grana): come sei entrato in contatto con questi artisti già rodati e com’è stato lavorare con loro? E hanno in qualche modo contribuito all’album anche a livello compositivo?
R: Sono entrato in contatto con loro tramite Giuseppe Fontanella che, come hai ricordato, ha prodotto il mio primo disco. Avere loro nell’album è stato molto bello per me ed ha portato il disco ad essere più ampio dal punto di vista sonoro e comunicativo. I pezzi sono stati composti tutti da me e il loro contributo è stato puramente espressivo e artistico.
D: Come nascono in genere i tuoi brani?
R: Nascono spesso tutti insieme, già con ritmo e melodia ben saldati al testo… A volte invece ci vuole molto tempo perché maturino. In realtà io non forzo la composizione e non “studio” un metodo per riuscirci, mi limito ad aspettare che maturino. Il bello di oggi è che in realtà non abbiamo bisogno di nuovi album, data la quantità enorme di musica in circolazione, e quindi se ti viene di scrivere e sei ispirato ok, altrimenti ci sono tante altre cose da fare.
D: Progetti attuali e futuri?
R: Il 25 febbraio di quest’anno è uscito “IX”, il mio secondo disco. Questa volta ho deciso di fare realmente tutto da solo, producendo e suonando interamente i brani che ho scritto nell’ultimo anno. Il disco è stato registrato in presa diretta e poi mixato al Red Box studio da Francesco Giuliano e Jex Sagristano in sette giorni lavorativi, dato che volevo un prodotto ruvido e veloce. Il mastering è stato fatto a Nashville presso i Sage audio Studios, per ottenere un risultato sonoro più potente. Il mio progetto futuro è il solito, e cioè riuscire a portare la mia musica in giro il più possibile.
[ads2]