Oggi è iniziato ufficialmente il festival Salerno Letteratura 2016: ad aprire le danze di questa nuova edizione sono le opere di Mimmo Jodice e Tullio Pericoli
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Alle 11 di questa mattina lo storico Palazzo Fruscione del centro storico di Salerno, ha aperto le porte a due grandi artisti italiani: Mimmo Jodice e Tullio Pericoli.
Due artisti differenti, sia per formazione che per provenienza, ma che insieme hanno suggellato la prima mostra dell’edizione di quest’anno del festival Salerno Letteratura.
La mostra racchiude due esposizioni: la prima dedicata alle elaborazioni grafiche del disegnatore Tullio Pericoli, estratte dal suo nuovo libro “Piccolo Teatro”, all’interno del quale l’artista ha raccolto una serie di ritratti dell’attore Toni Servillo; la seconda raccoglie invece l’installazione “Anima Madre” di Mimmo Jodice, in cui un susseguirsi di foto si unisce ad una ritmata sequenza di parole attraverso l’innegabile sensibilità del celebre fotografo napoletano.
Le due esposizioni, seppur in modo differente, rappresentano l’indissolubile binomio tra immagine e parola, sia essa scritta o recitata.
Mimmo Jodice e Tullio Pericoli: chi sono i due artisti in mostra
Tullio Pericoli, originario di Ascoli Piceno, ha vissuto a Milano dal 1961. Grazie al suo tratto leggero e unico, ha attirato su di sé l’attenzione di numerose riviste e quotidiani italiani, con cui ancora oggi è in atto una collaborazione.
All’interno della sua cospicua produzione artistica, va sicuramente nominata la raccolta “I ritratti” edita da Adelphi, che contiene 577 volti di personaggi, tra cui ricordiamo Pasolini, Pennac, Fellini e tanti altri ancora.
Mimmo Jodice, fotografo napoletano di grande fama, è sicuramente uno degli artisti più importanti della storia della fotografia italiana.
Grazie al suo occhio attento e sensibile alle forme urbane, ha permesso di esportare la fotografia italiana nel dibattito mondiale fino a vedere le proprie opere esposte anche a New York.
Nel 2006 l’Università degli Studi Federico II di Napoli gli conferisce la Laurea Honoris Causa in Architettura.
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