È morto oggi, martedì 1 aprile 2014, alla veneranda età di 90 anni, Jacques Le Goff, uno dei più grandi storici medievalisti dell’età contemporanea che spiccò nel campo della ricerca agiografica; famoso è il suo saggio su Francesco d’Assisi.
Nato a Tolone il 1 gennaio 1924, Jacques Le Goff, già allievo dell’Ecole Normale Supérieure venne nominato “agrégé” di storia a Parigi nel 1950.
Professore alla Facoltà di Lettere dell’Università di Lille, ricercatore al Centre Nationale de la Recherche Scientifique a Parigi, nel 1972 assunse per cinque anni la direzione della sesta sezione dell’Ecole Pratique des Hautes Etudes, già diretta da Braudel, divenuta, nel 1975, Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales. Dalla fine degli anni Sessanta era co-direttore della rivista «Annales. Economies. Societés. Civilisations».
Scrittore di molti saggi di storia medievale, alcuni dei suoi libri più importanti sono “Gli intellettuali del Medioevo“, “L’uomo del Medioevo” e il più recente “Lo sterco del diavolo. Il denaro nel Medioevo“.
Il suo motto era : “La storia è memoria“. E spiegava: “Una memoria che gli storici si sforzano, attraverso lo studio dei documenti, di rendere oggettiva, la più veritiera possibile: ma è pur sempre memoria. Non proporre ai giovani una conoscenza della storia che risalga ai periodi essenziali e lontani del passato, significa fare di questi giovani degli orfani del passato, e privarli dei mezzi per pensare correttamente il nostro mondo e per potervi agire bene”.
Lo storico secondo Jacques Le Goff aveva il gravoso compito di divulgare il passato.
“I libri sono strumenti essenziali e insostituibili di crescita culturale e civile“.
E ci è riuscito, in quanto le sue opere coinvolgono non solo gli specialisti, ma anche il grande pubblico.