Nell’Istituto Comprensivo di Fisciano, Jacopo Mele chiude le sue lezioni del progetto PON per i ragazzi della terza media, invitandoli a dire “Io posso”.
Dopo soli 7 anni, Jacopo Mele ritorna nella sua scuola media di Fisciano per insegnare, nonostante non abbia una laurea e non sia professore; nelle sue lezioni non usa la cattedra, ma passa tra i banchi battendo il cinque ai giovani alunni.
L’Istituto Comprensivo di Fisciano, infatti, con il progetto PON (Programma Operativo Nazionale), si toglie i panni dell’istituzione chiusa e bigotta, ospitando non solo Jacopo. Egli è solo l’ultimo ragazzo ed ha tenuto 5 lezioni agli alunni di terza media. Prima di lui, per migliorare i livelli di conoscenza-competenza e per l’orientamento formativo, ci sono state le lezioni di Michele Sica (un contadino 2.0), di Filippo Petti (un restauratore) e di due psicologhe (dott.ssa Annalisa Manduano e dott.ssa Annalucia Pierri), tutti coadiuvati da una tutor d’aula (prof.ssa Cecilia Landi).
Noi, il 24 gennaio, abbiamo assistito alla lezione finale di Jacopo, a cui, in quanto egli è un Digital life Coach, è stata affidata la parte dell’innovazione. Nelle 5 lezioni, come ci spiega Joaquin, Jacopo ha fatto fare degli esercizi di problem solving, ha invitato a scrivere su un pezzo di carta gli obiettivi che i ragazzi vogliono raggiungere da grandi, impegnandosi per realizzarli entro un’ipotetica data. Il giovane insegnante nelle sue lezioni li ha stimolati; non ha consigliato che scuola scegliere, ma tramite veri e propri esercizi di pensiero, ha insegnato loro a pensare.
Alla domanda che Jacopo pone “Come possiamo fare tutto?” dà due soluzioni, due keywords: Pensare e Persone.
Come due strade parallele – è questa l’idea brillante di Jacopo – il pensare e le persone, conducono alla soluzione di tutto. Con le sue lezioni e i suoi esercizi mentali, che sono tanto piaciuti ai ragazzi, si è occupato del “come pensare”, non cosa pensare. Per quanto riguarda le persone, inoltre, Jacopo, come se fosse un amico, invita i ragazzi a crescere con le persone che sono migliori per imparare cose nuove, perché sono queste che stimolano e fanno diventare grandi.
La scuola – per il giovane Digital Life Coach – può essere un valido aiuto perché è “un percorso di vita che aiuta a capire cosa vogliamo fare da grandi” ed è “composta da persone che hanno informazioni utili ai nostri obiettivi”. Gli obiettivi da non perdere mai di vista!
Sono soprattutto le persone che ci aiutano a realizzare i nostri obiettivi. Nella vita, infatti, basta trovare le persone giuste che ci accompagnano nel nostro percorso di crescita. Citando la Teoria dei Sei Gradi di Separazione di Frigyes Karinthy – in cui si ipotizza che qualunque persona possa essere collegata a qualunque altra attraverso una catena di conoscenze, con non più di 5 intermediari – i bambini si sono stupiti come tra loro e, ad esempio, Obama o il Papa ci siano al massimo 5 persone. Jacopo, con semplici esempi, ha mostrato che tra loro e la persona più lontana ci sono massimo 5 persone. Così nessuno ci sembra più tanto irraggiungibile!
Così tutto è possibile, basta solo dirsi “Io posso” e stabilire rapporti umani, perché solo se si crea una vera e propria rete di persone possiamo raggiungere veramente i nostri scopi. In questo l’aiuto può venire dal digitale – il mondo di Jacopo Mele – che “aumenta il flusso di comunicazione e d’informazioni”.
La scuola, il digitale e le persone, però, non devono solo aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi ma devono stimolarci a migliorare il mondo.
Ogni cosa, infatti, secondo Jacopo, è incompleta e, come tale, è in attesa di essere migliorata. E ognuno di noi può migliorare qualcosa! Come? Pensando in collaborazione con gli altri soluzioni a problemi, che viviamo ogni giorno. Jacopo, infine, ha dato ai ragazzi il compito di migliorare alcuni settori, che a loro stavano più a cuore; i ragazzi hanno scelto: agricoltura, trasporti, internet e scuola. Ognuno ha scelto il settore, in cui più sentiva di essere utile e, dividendosi in gruppi, gli alunni hanno verificato i vari problemi di quel settore; analizzandone uno nei dettagli hanno stabilito i passi da fare per risolverlo, i tempi utili e l’occorrente .
Alla fine, dopo la presentazione dei progetti, si è giunti alla conclusione che non servono solo i soldi per realizzare qualcosa ma, soprattutto, le persone e il pensare. Jacopo, con semplicità e simpatia, ha mostrato come, nella vita, non sia tutto solo ed esclusivamente una questione di soldi!
La lezione si chiude tra un gimme five e una foto di gruppo, accompagnati dal video della canzone Io posso. Jacopo, invitando, ancora una volta, i ragazzi a non buttare il foglio degli obiettivi, affida al suo coetaneo Rocco Hunt il finale di questo percorso di orientamento:
“Io posso diventare ciò che voglio
Non è impossibile realizzare un sogno!
Basta ripetersi IO POSSO, IO POSSO!
Posso scrivere la vita su sto foglio”
A tutti i ragazzi alle prese con la scelta della scuola superiore, Io posso suona come l’invito del giovane Jacopo Mele che, fin dall’adolescenza, scrive su fogli i suoi obiettivi e lavora assiduamente, giorno dopo giorno, per raggiungerli.
Ricordiamo che oggi, venerdì 7 febbraio, nel pomeriggio ci sarà la giornata conclusiva del progetto, in cui verranno presentati, nell’incontro con i genitori, i risultati ottenuti dagli studenti.