All’Italian Movie Award il regista Paolo Genovese ammonisce il pubblico: “Non bisogna pensare ai luccichii e al red carpet, il cinema è un lavoro serio“
Italian Movie Award – Terza giornata della MasterClass, intervista e premiazione di Paolo Genovese
Ieri, 18 giugno, presso il centro commerciale La Cartiera di Pompei, si è tenuta la terza giornata della MasterClass dell’Italian Movie Award. Con Antonio De Rosa, membro A.I.C (Associazione Italiana Autori della Fotografia) e il regista Paolo Genovese, i ragazzi del master hanno potuto imparare tanto sulla regia e sulla fotografia. In seguito c’è stata la proiezione e la votazione dei cortometraggi in concorso per l’Italian Competition e l’European Competition:
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– Ultima Fermata di Telemadre (Italia 2013)
– Luna di Anthony Robinson (Irlanda 2013)
– Girl With the Black Cat di T.Pateshanov (Bulgaria 2013)
– The Way di Max Ksjonda (Ucraina 2013)
– The Little Red Paper Ship di A. Zareba (Germania 2013)
In serata, il red carpet si è illuminato per accogliere e premiare un ospite di successo: il regista romano Paolo Genovese. Dal Sud nel 2002, con il film Incantesimo napoletano, diretto insieme a Luca Miniero, il regista ha iniziato la sua carriera cinematografica e si mostra felice di essere ritornato a Napoli per la serata dell’Italian Movie Award.
Il festival mostra, infatti, il suo grande interesse per il cinema italiano ospitando a Pompei il regista di film di successo al botteghino, come Nati ieri e Viaggio in Italia – Una favola vera, La banda dei Babbi Natale e Immaturi, non dimenticando Tutta colpa di Freud, proiettato gratuitamente dopo l’intervista.
Il direttore del festival Carlo Fumo ringrazia il suo ospite per aver accettato l’invito di partecipare all’Italian Movie Award, nonostante gli impegni di lavoro.
Tra i tanti film girati secondo Paolo Genovese è “difficile fare una graduatoria perché ogni film che fai ti resta nel cuore“; il regista è legato ad ogni film per un motivo diverso.
Soffermandosi su Tutta Colpa di Freud, spiega al pubblico che questo film è diverso perchè si è cimentato per la prima volta con una psicologia femminile.
Genovese, mostrando la gioia del successo al botteghino delle sue opere, precisa che per lui “I soldi si trasformano nelle persone che investono parte del loro tempo nel vedere il film” e che ogni singolo spettatore è importante e non va deluso.
Il regista rivela, inoltre, qualcosa sul suo ultimo: una commedia sentimentale, una favola di una blogger, ex-modella che vive tra Parigi e Milano, ma finisce per innamorarsi di un contadino pugliese. Nel cast ancora in via di definizioni ci saranno attori come Raoul Bova, Sergio Rubino, Emilio Sofrizzi e tanti altri.
Durante l’intervista condotta da Carlo Fumo, Paolo Genovese chiarisce la differenza tra il cinema e le conseguenze del cinema. Per fare cinema, infatti, bisogna avere una grande passione per compiere un percorso serio fatto di studio e lavoro; oggi, invece, si pretende di diventare attori dopo sei mesi perché si è attratti da tutto ciò che ruota intorno al cinema. L’ammonimento per chi vuole entrare a far parte di questo mondo è: “Non bisogna pensare ai luccichii e al red carpet, il cinema è un lavoro serio“.
Dopo essersi soffermato a lungo sul tema dell’ambiente e di come il cinema possa contribuire responsabilizzando gli spettatori, conclude il suo intervento dicendo che bisogna saper affrontare nelle commedie leggere i temi pesanti.
L’Italian Movie Award premia Paolo Genovese per: “Per aver scritto e diretto una delle migliori commedie italiane degli ultimi anni Tutta Colpa di Freud, un’opera dalla comicità originale, coinvolgente e intelligente, con un cast d’eccellenza“. Consegna il premio Carlo Bassi, imprenditore di successo che ha ricoperto importanti ruoli in Filmitalia e Class Editori, attualmente amministratore delegato di BlackToWork24 del 24 Ore.
Ecco una galleria fotografica dell’evento di ieri: