Risulta sempre più drammatica la situazione occupazionale nella regione Campania e nel sud in generale. Dal rapporto diffuso dall’Istat nelle scorse ore si legge come il tasso dei senza lavoro nel meridione sia schizzato a livelli mai visti in precedenza. Campania,Sicilia e Calabria sono le regioni colpite maggiormente da questo dramma. Secondo l’istituto di statistica la Campania ha visto crescere la percentuale dei senza lavoro dal 18,5% nel 2012 al 21,9%, la Calabria dal 19,8% al 21,5% e la Sicilia 19,4% al 21,6%. Un balzo che oscilla  dai 2 punti percentuali agli oltre 3 nella nostra regione, numeri che delineano una situazione che diventa sempre più catastrofica. A vivere in condizioni più difficili sono i lavoratori atipici, in questa categoria infatti secondo i dati  i posti andati persi nel 2013 sono oltre 200mila.

Il rapporto ha immediatamente scatenato le reazioni dei politici e mentre il capodelegazione al Parlamento Europeo del PD Cozzolino accusa Caldoro di auto compiacersi dei risultati amministrativi mentre invece la regione affonda, da Palazzo Santa Lucia arriva la replica dell’assessore regionale Nappi: <<la Regione fa la sua parte, ma lo deve fare in un contesto nazionale>>. Più dura è la posizione del segretario della CGIL Tavella secondo cui la situazione nella nostra regione è al limite dell’esplosione sociale.