Campionato Giovanissimi : Ischia 1 – Benevento 1. Dopo la gara con il blasonato Benevento, abbiamo avvicinato il Responsabile delle giovanili dell’Ischia Sig. Antonio Piedepalumbo
[ads2]P.D.: “ Direttore contro il Benevento, una squadra con una lunga esperienza nei settori giovanili, i vostri ragazzi si sono mostrati all’altezza e la gara poteva anche essere vinta!”
Direttore: “Ma…comunque, noi siamo ugualmente soddisfatti! Perché giocare contro una squadra che ha una lunghissima esperienza in queste categorie e poi giocarsela alla pari è un grosso motivo di orgoglio! Il primo tempo abbiamo esternato un po’ di timidezza ed il Benevento ha mostrato un buon gioco. Poi con il passar del tempo i ragazzi hanno tirato fuori un buon carattere e bisogna dire che a tratti hanno mostrato anche cose pregevoli!”
P.D.: “ Il settore giovanile dell’Ischia stà lavorando da poco tempo e già arriva qualche soddisfazione con qualche ragazzo convocato per gli stage Nazionali.”
Direttore: “Si, una bella soddisfazione con Manzi Claudio. Lui è proprio di Ischia e a settembre è stato preso da una scuola calcio dell’isola. Abbiamo fortemente creduto in lui e stando ai fatti sembra che abbiamo visto bene. Certo che ci stà regalando delle belle soddisfazioni con il suo eccellente comportamento, sia agli ordini di mister Fusaro che anche al torneo di Natale delle Nazionali.”
P.D.: “ I programmi di questo “giovanissimo” settore giovanile dell’Ischia?”
Direttore: “Proprio perché siamo da poco in questo panorama, cerchiamo di porgere un’oculata attenzione nelle nostre scelte e direttive. Già ci stiamo adoperando per organizzare raduni ed incontri dove operare le nostre selezioni. Per il prossimo anno già abbiamo una discreta base con questi ragazzi per la categoria allievi. Nel frattempo sotto esame è la categoria Berretti che nei mesi a seguire ci dovrà dire se qualche elemento potrà fare il grande salto in prima squadra. In questo senso sono orientati anche i nostri tecnici che stanno porgendo molta attenzione a qualche ragazzo già in odore di prima squadra.”
Dopo il Direttore la parola a chi ha avuto una lunga militanza da calciatore con il Perugia in A, ma anche Palermo, Napoli, Salernitana, Benevento, Avellino e Messina. Parliamo di Giovanni Ignoffo. Adesso Allenatore dei giovanissimi del Benevento Calcio.
P.D.: “ Mister un buon inizio di gara per il suo Benevento, ma poi nella ripresa avete forse subito il ritorno dell’Ischia?”
Ignoffo: “Nel primo tempo abbiamo fatto ottime cose. Un buon primo tempo, dove ci resta il rammarico di non aver chiuso la gara. Peccato non aver sfruttato al meglio le trte-quattro occasioni che si sono presentate. Iniziata la ripresa, come capita spesso, ai goals mancati arrivano sempre quelli subiti. Così che abbiamo preso goal nei primissimi minuti e mi è parso che nei ragazzi sia affiorata un po’ di paura. La sindrome da risultato. Abbiamo peccato in quello che doveva essere una maggiore cattiveria. Quella cattiveria che io intendo dal punto di vista agonistico. Quella di voler arrivare prima sulla palla, di voler fare quelle cose che di solito facciamo e che oggi non ci sono riuscite. Merito anche dei nostri avversari che ci hanno impedito di farlo. Ma poi alla fine se analizziamo esattamente tutta la gara, possiamo dire di aver fatto un tempo noi ed un tempo l’Ischia ed in definitiva appare anche giusto il risultato finale di parità. Questo risultato può starci benissimo, anche se sono leggermente rammaricato per il fatto che a volte perdiamo punti con molta leggerezza e ricadiamo sempre in errori abbassando la soglia di attenzione.”
P.D.: “ Certo è che questa è la prima categoria dove i ragazzi hanno bisogno di essere inquadrati in un certo modo per intraprendere un certo discorso di crescita.”
Ignoffo: “E di questo ne sono pienamente cosciente. Infatti stò cercando di fare loro apprendere proprio questo: maggiore attenzione e maggiore cattiveria. Quella giusta cattiveria agonistica che ti permette di arrivare prima sulla palla, cercare di mettere la palla giusta,concludere con quella rabbia di voler far male calcisticamente parlando”.