Quarta sconfitta casalinga per la Salernitana; dopo aver perso contro L’Aquila, Pontedera e Grosseto oggi si deve arrendere al Prato, squadra ben messa in campo che ha avuto in mano la gara e non ha mai corso reali pericoli.
In sala stampa, rispondono alle domande dei giornalisti Mister Perrone, Ricci e Rizzi.
A cura di Federica Pisani
Al termine della partita Carlo Perrone interrompe momentaneamente il silenzio stampa indetto alla vigilia della gara contro il Pisa ed interviene in conferenza, a margine della sconfitta casalinga contro il Prato, che ha visto i granata capitolare per 2-0 e disputare una brutta gara, perdendo uno scontro diretto: “Mi è piaciuto come abbiamo giocato il primo quarto d’ora, dopo non so cosa sia successo, forse l’orario ha influito. Non siamo riusciti a trovare il gol che avrebbe riaperto la partita”. A detta di Perrone il principale imputato della debacle granata è il terreno di gioco dell’Arechi: “E’ sempre più difficile giocare su un campo del genere, si fa fatica a controllare la palla. Il campo è un serio problema ed un avversario in più per la Salernitana. In casa perciò abbiamo difficoltà, bisogna costruire ed è difficile”.
La Salernitana, dopo le belle prestazioni offerte contro il Frosinone ed il Pisa, sembra aver subito un’involuzione alla luce di quanto offerto oggi all’Arechi:”La squadra nelle ultime partite aveva mostrato un piglio differente rispetto quanto visto nei primi venti minuti. Non so se il discorso dell’orario può aver influito ma dobbiamo fare molto meglio: il calcio è una battaglia in cui gli avversari non concedono niente. Ci possono essere tutte le attenuanti del caso ma a me ciò che interessa è l’atteggiamento, dobbiamo essere maggiormente determinati”. Secondo Perrone l’uscita anticipata di Mendicino ha influito: “L’equilibrio di oggi non si può giudicare, un conto è quello mentale, un conto è l’equilibrio della squadra. Mendicino è dovuto uscire e, rinunciare ad un attaccante su un campo come il nostro diventa, un problema di ordine tattico, perché la squadra non riesce a salire allungandosi molte volte. Oggi era una partita in cui bisognava scendere in campo in maniera diversa “.
Il secondo gol del Prato è sembrato in fuorigioco, ma Perrone chiarisce: “Dell’arbitro non parlo, è una delle due componenti senza le quali la partita non si può giocare: affinché si disputi una partita ci vogliono il pallone e l’arbitro”. Alla luce della partita di oggi si sono evidenziate lacune in difesa: “Qualcosa dietro deve cambiare, cercheremo d’intervenire. Ribadisco sulla convinzione e determinazione che uno che fa sport deve avere, oggi non siamo entrati in campo con la giusta cattiveria e la voglia di fare bene”. Perrone difende la squadra, accusata di essere poco dinamica e molto statica: “Oggi avevamo una squadra abbastanza coperta, non è vero che non corre. Abbiamo dovuto rinunciare ad una delle due punte, per cui il modo di giocare è stato differente. Avremmo dovuto con pazienza cercare di fare la partita, sapevamo che gli spazi sarebbero stati chiusi ma non siamo stati bravi”.
Federico Rizzi, partito titolare quest’oggi al posto dello squalificato Piva, a fine partita commenta così la sconfitta interna contro il Prato: “Siamo partiti con il piglio giusto perché avevamo voglia di continuare la striscia positiva e vincere, purtroppo è andata diversamente. Dispiace perché era una partita importante oltre che uno scontro diretto”. Rizzi va con ordine: “Fino all’1-0 era ancora tutto aperto e in bilico, poi il 2-0 ci ha tagliato le gambe. Purtroppo il Prato non ci ha concesso spazi difendendosi bene e chiudendosi; sui due gol ha costruito la sua partita ed ha rinunciato a giocare. Se avessimo segnato un gol la partita si sarebbe riaperta”. Per Rizzi l’arbitraggio, contestato da molti, non ha influito: “E’ assurdo attaccarsi all’arbitraggio. Volevamo vincere ma è girato male oggi, adesso è inutile piangersi addosso. Pensiamo alla partita di Perugia dove siamo chiamati a fare bene e riscattare questa sconfitta contro una diretta concorrente. Vogliamo fare bene ed imporre il nostro gioco com’è già accaduto ad Ascoli, Benevento e Pisa”.
Maggior imputato per il risultato finale è il terreno di gioco dell’Arechi: “Noi siamo una squadra con giocatori tecnici quali Ginestra e Foggia ma su questo campo non sono messi nelle condizioni per rendere al meglio, è per loro impossibile esprimersi al meglio e sono chiamati ad adattarsi ad un terreno non facile”.
Manuel Ricci, reduce dalle ultime partite giocate in campo dal 1’, quest’oggi è partito dalla panchina, subentrando dopo pochi minuti all’infortunato Mendicino. Il giocatore granata, nel post-gara commenta la prova dei granata contro il Prato: “Abbiamo subìto due gol a freddo e non sono facili da recuperare. E’ stato un peccato non trovare il gol che, non solo avrebbe accorciato le distanze, ma anche riaperto i giochi”. Ricci se la prende con il terreno di gioco: “Su un campo del genere ne risente la tecnica; loro giocavano con più tranquillità, invece noi volevamo recuperare il risultato e spesso, per la troppa fretta, sbagliavamo. Il campo dell’Arechi è scandaloso e la nostra squadra, per come gioca, ne risente”. Non solo il campo, Ricci evidenzia l’errore commesso dall’arbitro sul secondo gol: “Ci ha tagliato le gambe, però fa parte del calcio che l’arbitro sbagli. Il campionato è ancora lungo”.