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Interni di design ed ecosostenibili? Possibile con delle carte da parati…

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Interni di design ed ecosostenibili? Possibile con delle carte da parati…

Nel rispetto della natura, strizzando l’occhio all’ecosostenibilità, oggi parliamo di carte da parati e non solo…

Carte da parati, interni, design ed ecosostenibilità. Nel corso di pochi anni l’atteggiamento della nostra società verso il cambiamento climatico è passato dall’essere una notizia relegata alle pagine della scienza ai titoli di testa dei telegiornali

Non passa giorno senza che i nostri occhi cadano su titoli allarmistici sull’imminente catastrofe ecologica e questo ci fa capire come il tema della sostenibilità sia diventato di una dimensione assolutamente centrale.

È ormai chiaro ai più che, se non saremo in grado di modificare il nostro modo di vivere e di rapportarci con la natura, fra pochi decenni i cambiamenti climatici saranno irreversibili e lasceremo una terrificante eredità alle generazioni che verranno.

Pian piano sembra che questo concetto stia entrando nella testa di tutti, dato che, secondo un recente studio, la stragrande maggioranza degli italiani vede il cambiamento climatico come una delle principali minacce per proprio futuro e di quello dei propri figli.

Cambiare non vuol dire però aspettare semplicemente che i governi si mettano in azione. Il futuro si costruisce a piccoli passi, giorno per giorno. L’idea di ripensare al nostro stile di vita in un contesto più bilanciato ed ecologico deve essere un tema per tutti noi, con un’analisi di ciò che consumiamo e portiamo dentro la nostra casa.

Così facendo anche il mercato, sempre attento alle esigenze dei consumatori, modificherà in senso più ecologico la propria produzione. Siamo stati noi dopotutto ad aver riempito gli oceani di plastica.

Non c’è angolo del pianeta che si sia salvato: si possono trovare gli avanzi del nostro consumo sulle cime innevate del monte Everest o nelle distese selvagge della savana africana. I nostri rifiuti riempiono discariche gigantesche e cercare di coprirli semplicemente non può essere una soluzione a lungo termine.

Per fortuna, stiamo lentamente facendo i primi passi per ridurre la nostra impronta ecologica: le borse della spesa monouso, così come posate e bicchieri di plastica sono state bandite da molti supermercati, lo stesso sta cominciando a succedere alle bottiglie di plastica.

Se cambiamo noi, il mercato si adatta. Questo sta già accadendo in molti settori, incluso quello dell’arredo domestico. Questo non è sempre facile dato che l’arredamento, come la moda ha subito negli ultimi vent’anni un cambiamento epocale.

Finita la tradizione secolare di mobili che duravano tutta una vita ed erano tramandati di generazione in generazione, oggi l’idea è che arredamento di casa deve essere aggiornato frequentemente per stare al passo con le tendenze del momento.

Questo fenomeno è dovuto in buona parte all’avvento dei social media, che proiettano aspirazioni e stili nelle famiglie che formano nella nostra mente l’idea di cosa è trendy.

Questo ha contribuito ad accorciare la durata media dei nostri mobili con un ingestibile impatto energetico ed ecologico. I cosiddetti “mobili usa e getta” (inclusi quelli di una certa multinazionale svedese) sono ricchi di plastica e materiali con vernici sintetiche non riciclabili.

Nel campo della sostenibilità degli arredi sono stati negli ultimi anni fatti alcuni passi avanti, grazie a certificazioni di sostenibilità per tappeti e mobili con legname proveniente da foreste rinnovabili, ma molto rimane ancora da fare sulla strada della sostenibilità.

Porsi l’obiettivo di cercare un approccio ecosostenibile non deve però necessariamente significare vivere in una casa priva di stile e non contemporanea. La cura e il rispetto per l’ambiente sono concetti conciliabili anche nel campo della decorazione degli interni.

Rinnovare un interno senza cambiare i mobili

Spesso una stanza viene rinnovata perché siamo stanchi del suo look e non perché il mobilio è logoro. Questo è comprensibile, dato che, specialmente dopo anni di pandemia che ci hanno costretti a casa giorno e notte, il bisogno di qualcosa di fresco è necessario.

Una opzione sempre più di moda, per chi intende rinnovare in maniera sostenibile e senza sobbarcarsi il costo di nuovi mobili, è quella di utilizzare le carte da parati.

Il grande vantaggio di questa decorazione murale è la sua capacità di definire in maniera forte lo stile di un ambiente a basso costo e con la possibilità di poterla sostituire senza troppa fatica quando se ne sente l’esigenza. 

Occorre però fare attenzione alle tante offerte a basso costo, dato che le tappezzerie in offerta sono prodotte con processi industriali inquinanti che contengono una notevole percentuale di fibre sintetiche e quindi non sono riciclabili.

Le proprietà adesive di questi modelli, spesso in fibre di tessuto, derivano da una miscela di fibre sintetiche aggiunte alla loro composizione per migliorarne la consistenza. Queste fibre sono essenziali per la loro struttura, ma rendono impossibile il loro riciclaggio.

Di conseguenza, una volta scartati per i modelli più recenti, finiscono nelle discariche o negli impianti di incenerimento dei rifiuti, producendo anidride carbonica che va ad aggravare gli effetti del riscaldamento globale.

Anche la tradizionale carta da parati a base di carta, nonostante a prima vista possa apparire come un’opzione ecologica, non è riciclabile. I coloranti industriali usati nel loro processo di produzione e l’adesivo presente dopo la loro rimozione la rende non compostabile.

Lo stesso accade con la carta da parati a base di trucioli di legno, che finisce normalmente negli impianti di incenerimento dei rifiuti, perché verniciata con pitture murali commerciali, ed è composta da sostanze chimiche come resine sintetiche, agenti leganti e vari pigmenti.

È dunque importante scegliere una carta da parati biologica che sia priva di sostanze nocive e compostabile, dato che anch’essa dovrà un giorno essere sostituita. Il primo aspetto da considerare quando si valuta una carta da parati ecologica è la tracciabilità di filiera dei materiali.

In questo contesto è essenziale la presenza del certificato FSC che garantisce che il legno utilizzato per la produzione delle carte provenga da piantagioni rinnovabili. Una struttura composta da fibre naturali è di grande importanza per una decorazione sostenibile in quanto, essendo meno dannose per l’ambiente, durano più a lungo e sono più resistenti.

Un altro elemento da considerare è il processo di produzione, che deve evitare l’utilizzo di colle sintetiche per legare insieme il materiale naturale, dato che queste rendono l’intero prodotto non adatto ad essere posto nel cestino di compostaggio alla fine del suo ciclo di vita.

Carte da parati compostabili

Negli ultimi anni lo sviluppo tecnologico ha permesso la realizzazione di carte da parati completamente compostabili. Fra queste vogliamo menzionare il modello Veruso Lino, di una piccola azienda tedesca specializzata in linee di carte da parati ecologiche.

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Questo modello è una carta da parati il cui tessuto è prodotto con il lino, grazie a una nuova e avanzata tecnica di infeltrimento nel processo di produzione che evita l’uso di prodotti chimici nel processo di legatura. Al fine di rimanere completamente compostabile, vengono utilizzati solo coloranti naturali in tonalità neutre. Una volta rimossa può essere gettata nel cestello di compostaggio per essere riassorbita dalla natura.