La Procura di Roma indaga sui dirigenti dell’INPS per una truffa da 700 milioni. Le indagini sono cominciate dalla Procura di Nocera
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Una task force nazionale volta a smascherare i cosiddetti “furbetti” e falsi lavoratori. Un’alterazione di dati ed ecco che in quattro anni l’Inps elargisce 703.360.141 euro; non si tratta di distribuzione di risorse economiche a pensionati che, con tante difficoltà, riescono stentatamente a raggiungere la soglia di fine mese, ma incentivi percepiti, invece, a dirigenti e funzionari già pagati profumatemene dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
Ed ecco che parte l’inchiesta per fare luce sul caso. La Procura di Roma, guidata dal procuratore capo Giuseppe Pignatone, richiama all’attenzione quanto già fatto nel dossier aperto dai colleghi della Procura di Nocera Inferiore, indagando su dirigenti nazionali, responsabili delle sedi Inps della Campania e 31 ispettori della task force nazionale. Consistente la documentazione presentata sul tavolo di lavoro del procuratore Pignatone che tra intercettazioni, cartelle e documenti, ha tutto il materiale utile per dare avvio alle indagini.
La truffa
Secondo quanto riporta laCittà, 703 milioni di euro sono stati versati a dirigenti di prima e seconda fascia e agli ispettori di vigilanza come incentivi di produttività tra il 2011 e il 2014; ma secondo gli inquirenti il 29% dei verbali di disconoscimento delle attività produttive di quegli anni sarebbero fasulli. Ecco i vari movimenti: più aziende e lavoratori fantasma vengono scoperti dall’Inps, più i funzionari e gli ispettori incassano, facendo richiamo al loro lavoro svolto, in premi di produttività. I dirigenti nazionali avrebbero facilitato il lavoro di funzionari e dirigenti “infedeli” permettendo loro d’ingrossare i propri stipendi grazie a falsi verbali di disconoscimento. Il tutto smascherato dagli inquirenti, grazie al lavoro svolto da due ufficiali della Guardia di Finanza che notano, appunto, che i conti non tornano.
Otto alti dirigenti in servizio a Roma, tra il 2011 e il 2014, sono indagati per falso e truffa aggravata per non aver controllato i “controllori” e aver aperto le casse dell’Istituto di previdenza sociale facendo uscire un fiume di danaro pubblico. Tra i vari nomi, sbucano dalla lista degli indagati Massimo Angelo Cioffi, attuale direttore generale, e Antonio Mastrapasqua, ex presidente e direttore dell’Inps, definito “Mister poltrona” da Report, il quale s’è reso protagonista, ad inizio 2016, nello scandalo dell’Ospedale israelitico di Roma. Insieme a due super nomi, sono indagati anche Guido Abbadessa, presidente del consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto fino al 2013, con Pietro Iocca; Antonio De Luca, Sergio Saltalamacchia e Angelo Ghinassi.
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