La Soprintendenza Archeologia ha comunicato che domenica 6 agostto sarà possibile visitare gratuitamente la mostra “Ritorno al Cilento”, allestita nelle sale del Museo Archeologico di Paestum
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L’iniziativa nel Cilento rientra nella manifestazione di #DomenicalMuseo, giornata in cui tutti i musei e le aree archeologiche statali saranno visitabili gratuitamente, in applicazione della norma del decreto Franceschini, in vigore dal primo luglio 2014, che stabilisce che ogni prima domenica del mese non si pagherà il biglietto per visitare monumenti, musei, gallerie, scavi archeologici, parchi e giardini monumentali dello Stato.
Ritorno al Cilento
Si tratta di un evento culturale che di fatto, si pone in diretta continuità con le precedenti mostre Il Vallo ritrovato (1989), Il Cilento ritrovato (1990) e
Visibile Latente (2004). L’esposizione rappresenta l’anteprima di una mostra molto più ampia la quale, ancorché siano già stati compiuti gli studi e individuati i pezzi, sarà realizzata in un prossimo futuro. Tale Anteprima serve dunque a dar conto, nelle more di un evento di maggior portata, della prosecuzione degli studi sul Cilento e sul Vallo di Diano avvenuta nell’ultimo decennio.
La sede espositiva è costituita da alcuni locali del Museo di Paestum, fornendo in tal modo alla manifestazione una singolare caratteristica: viene infatti resa possibile la realizzazione, in un unico spazio, del racconto della cultura figurativa della regione a sud del Sele, dall’Antichità alla fine del Settecento.
Opere in esposizione
Provengono tutte da istituzioni ecclesiastiche del Cilento e del Vallo di Diano, chiese, conventi, musei, delle Diocesi di Teggiano e di Vallo della Lucania. Particolarmente preziosa è stata la sensibile disponibilità dei due vescovi, S.E. Mons. Antonio De Luca Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, e S.E. Mons. Ciro Miniero, Vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania, la collaborazione dei rispettivi Uffici per i Beni Culturali diocesani, e dei singoli parroci e dirigenti di istituti.
Le opere coprono un arco temporale che va dal Medioevo al tardo Barocco. La mostra, infatti, si apre con la preziosa scultura lignea di San Filadelfo, proveniente dall’Abbazia di Santa Maria di Pattano. Segue il pregevole Cofanetto nuziale dei primi anni del Quattrocento della cosiddetta Bottega degli Embriachi, una straordinaria scultura di San Lucido. Un dipinto su tavola di Cristoforo Faffeo e, tanto altro.
L’esposizione contiene anche diversi oggetti liturgici in argento caratterizzanti un filone non secondario della produzione artistica napoletana presente nelle aree della Campania meridionale.
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