Le parole di Livio Petitto per evidenziare il suo impegno per la “gestione dei beni comuni”
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«Sono particolarmente colpito dall’interessamento che l’Assessore alla cultura ha voluto rivolgere, dalle pagine di alcuni quotidiani locali, agli organi istituzionali del Consiglio Comunale, a quasi due anni dall’insediamento, augurandomi che finalmente anch’egli, possa contribuire a far alzare il livello del dibattito politico in Consiglio Comunale, forte della sua esperienza.
Dispiace però che l’abbia fatto in modo parzialmente inesatto tanto da sollecitare dei miei chiarimenti su un argomento come quello della “gestione dei beni comuni”, di forte attualità e molto sentito dall’opinione pubblica, che, ricordo a me stesso, resta prerogativa dell’Assise cittadina.
Come Presidente del Consiglio comunale di Avellino sono chiamato a coordinare l’attività delle sette commissioni consiliari e sono altresì garante della loro azione, anche se vicende di natura organizzativa ne hanno bloccato il lavoro come nel caso della Commissione Statuto.
Ribadisco di aver sempre sollecitato le Commissioni competenti ad esprimersi su tutti gli argomenti che vengono sottoposti alla mia attenzione essendo arbitro imparziale di tutta l’Assise municipale.
Mi preme sottolineare di avere a cuore il buon governo di questa città, e i ritardi del tutto evidenti che si sono registrati in questi ultimi mesi nei lavori di alcune Commissioni hanno probabilmente indotto qualcuno a sfuggire dalle proprie responsabilità, confondendo i ruoli delle Commissioni con quelli della Giunta.
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Proprio per superare i ritardi accumulati ed evitare ulteriore confusione nell’interpretare il ruolo di ognuno mi sono attivato tempestivamente affinché le due pratiche con il medesimo oggetto “Regolamento Beni Comuni”(una presentata dall’Assessorato al patrimonio, competente in materia, e l’altra da tre consiglieri di maggioranza) venissero assegnate alle Commissioni competenti.
Mi sarei aspettato, considerato il perdurare dello stallo rilevato, una presa di posizione da parte dell’ Esecutivo che poteva sicuramente contribuire a fare chiarezza sull’argomento in questione emanando un atto deliberativo che potesse far comprendere a tutto il Consiglio la posizione dell’Amministrazione.
Il mio auspicio è che prevalga il buon senso e che l’intera Assise municipale possa essere messa nella condizione di esprimersi in tempi rapidi su un argomento come quello dei “Beni Comuni“.
Ribadisco la mia volontà , già manifestata nel corso degli Stati Generali dell’ ex Eliseo , e il mio impegno personale a sollecitare il confronto tra tutte le parti interessate in modo da restituire la giusta funzionalità ad una struttura abbandonata per troppi anni».
Per quanto riguarda la Commissione statuto, la maggioranza del Pd, che resta al margine di questa commissione, si esprimeva così in merito alle dimissioni di Costantino Preziosi, appena eletto: «l’esito della votazione è stato del tutto coerente con le indicazioni ricevute dalla minoranza. La tensione registratasi anche prima della votazione è solo l’ennesima conseguenza di una frammentazione della minoranza che non può essere scaricata sulla maggioranza. Non accettiamo lezioni di bon ton istituzionale da chi non ha votato l’indicazione della maggioranza in commissione cultura e si è rifiutato di fornire il nome del vicepresidente nella stessa commissione montando un caso di “mercimonio” in quella occasione. La maggioranza ha garantito nel rispetto delle prerogative della minoranza il numero legale nella convocazione di oggi e ha fatto in modo che l’esito dell’urna fosse quello indicato dalla minoranza. Siamo infatti convinti che l’avv. Dino Preziosi possa garantire la produttività e il buon esito dei lavori della commissione. Tutta la maggioranza è pronta a collaborare, nell’ambito della commissione statuto, al fine di adeguare questo alle normative vigenti e per aprirlo al nuovo contesto sociale rendendolo più moderno. Purtroppo bisogna registrare che, prima per le dimissioni dei componenti di minoranza della commissione statuto ed ora per una incomprensibile presa di posizione sempre dei rappresentanti della minoranza presenti, non si riesce a lavorare e a far ripartire la commissione statuto».
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