Detenzione illegale di arma clandestina, ricettazione e minacce ai familiari alla base della sentenza del tribunale di Nocera per l’Imam di Sarno

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Larbi Dernati, Imam della città di Sarno, è stato condannato a due anni di reclusione. Famoso per le sua posizione di lotta allo stato islamico e punto di riferimento per le comunità islamiche della regione. La sentenza, emessa Venerdì scorso dal collegio presieduto dal presidente Domenico Diograzia ha confermato le accuse mosse dai PM.

L’inchiesta partì dalla segnalazione di alcuni vicini che, impauriti dalle urla provenienti da casa di Dernati, chiesero l’intervento delle forze dell’ordine. All’origine una lite degenerata in minacce e violenza sorta all’interno del nucleo familiare dell’imam. Gli inquirenti, raccolte le testimonianze dei presenti, hanno proseguito, sotto indicazione degli stessi, alla perquisizione dell’immobile dove viveva l’Imam Larbi. Nell’attività di indagine fu rinvenuto un fucile calibro 12 con matricola abrasa.

La città di Sarno da tempo vede sul proprio territorio l’incidenza della comunità islamica più grande dell’agro. La convivenza tra le varie fedi religiose non è stata mai intaccata da episodi di violenza. Anzi, in occasione della manifestazione regionale organizzata dalla comunità islamica regionale, nella città dei sarrasti, cattolici e musulmani hanno sfilato lungo le strade insieme per condannare gli attentati della notte del Bataklan. Unico episodio, declassato ad atto mitomane, è stata la foto di una bandiera dell’ISIS posta davanti alla sede del Giudice di Pace.

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