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Il Movimento Naturalista Italiano pone il dibattito su Zola e Taine

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Il Movimento Naturalista Italiano pone il dibattito su Zola e Taine

Il Movimento Naturalista Italiano riprende i temi della corrente culturale Naturalista nata in Francia alla fine dell’Ottocento.

Lunedì 27 gennaio, presso l’aula Vittorio Foa della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di SalernMovimento Naturalista Italianoo, si è tenuto il convegno intitolato “Corsi e ricorsi storici: il Naturalismo Francese di fine ‘800 dalle origini letterarie e storico-politiche di Zola e Taine. Contemporaneità della corrente naturalista e attuali sbocchi culturali, sociali e politici”.

Nel corso dell’evento, organizzato dal Movimento Naturalista Italiano, si sono susseguiti gli interventi di Gabriele Nappi (presidente Movimento Naturalista Italiano), Antonio Santoro (rappresentante del Consiglio Universitario Nazionale), Marcello Ravveduto (ricercatore di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Salerno), Rosario Pinto (studioso di Hippolyte Taine e docente presso l’Università Teologica dell’Italia Meridionale) e Lucio Libonati (dottore in Lettere e Filosofia).

Per Gabriele Nappi: “Il Naturalismo rappresenta una delle forme culturali più complete che spazia dalla letteratura all’arte, dalla musica alla politica.  Anche Gabriele D’Annunzio visse una fase letteraria incentrata sul Naturalismo. Essere ospite della Facoltà di Scienze Politiche all’Università degli Studi di Salerno – spiega – è davvero un fattore importantissimo per riprendere il Naturalismo in chiave politica prendendo spunto da personaggi del calibro di Hippolyte Taine, Émile Zola, Giovanni Verga e lo stesso Gabriele D’Annunzio”.

Antonio Santoro spiega che “Questi incontri sono necessari agli studenti per arricchire il proprio bagaglio culturale e per approfondire determinati argomenti. La tematica ambientale-naturalista è un argomento che merita di essere portato in auge soprattutto qui in Campania. È necessario, dunque, ricorrere alle scienze sociali” ha concluso Santoro.

“Ammiro molto il Movimento Naturalista – ha dichiarato Lucio Libonati – esso si rispecchia in un’ideologia ben precisa. Zola ha cercato di proporre una nuova visione letteraria ma anche politica e il linguaggio del Naturalismo ha condizionato tutta l’Europa. Purtroppo devo constatare che al giorno d’oggi la maggior parte dei personaggi politici italiani sono distaccati completamente dalla realtà”.

Secondo Marcello Ravveduto “A partire dalla fine dell’Ottocento ci sono stati grandi cambiamenti tecnologici che hanno condizionato la società. L’attenzione verso le fasce deboli è stato uno dei pilastri che ha condizionato la seconda metà dell’Ottocento e gran parte del Novecento e il Verismo ha occupato uno spazio notevole in questo contesto. Il Novecento è stato il secolo degli imprenditori e della classe operaia. Questo secolo, a mio avviso, ha insistito sui diritti senza chiedere i doveri. Sono qui perché non credo che ci sia stata un’eclissi del Naturalismo: oggi ci troviamo di fronte a una trasformazione simile a quella che ci fu alla fine dell’Ottocento. All’epoca ci fu una trasformazione industriale; oggi c’ è una trasformazione digitale. Occorre comprendere il cambiamento della società odierna nell’era digitale. Chi si spaventa o scoraggia davanti a questo nuovo cambiamento non può aiutare le generazioni presenti e future” – ha spiegato Ravveduto.

Il prof. Rosario Pinto ha fatto poi una panoramica del Naturalismo partendo da autori classici come Democrito e Lucrezio. In riferimento a quest’ultimo ha sottolineato come nel De rerum natura il poeta e filosofo romano si sia fatto portavoce delle teorie epicuree incentrate sulla natura dell’uomo. Successivamente Pinto ha illustrato il pensiero di uno dei principali teorici del Naturalismo: Hippolyte Taine.