Con la linearità che mi contraddistingue, parlando di nuovi talenti nel mondo del calcio giovanile, voglio soffermare la mia attenzione oltre che su giovani calciatori, anche su giovani allenatori che navigano nel mondo del calcio Campano.
Oggi incontriamo fresco di incarico per il prossimo campionato 2012/13, alla guida dei Giovanissimi Nazionali (atleti nati nel 1998) della U.S. Arzanese Calcio, il Mister Giacomo Maria Spera.
Mister Spera nasce a Napoli e fin da piccolo si indirizza verso lo sport del calcio. La sua carriera calcistica in vari anni si articola in squadre dilettantistiche contemporaneamente all’assiduo studio che, per la maturità (Classica) arriva nell’anno 1999 e continuando tra studi e pallone nel 2006 arriva la laurea in sociologia. Materia importante questa per chi ogni giorno ha frequentazioni con ragazzi che crescono.
Non mancano nel bagaglio culturale del giovane allenatore la conoscenza delle lingue dove spicca predominante lo Spagnolo. Anche questo è un punto a favore, visto che il nostro mondo calcistico è colonizzato da talenti per la stragrande maggioranza provenienti dell’America Latina.
Da circa sei anni ha accumulato esperienze nei vari settori giovanili e nel campionato scorso (211/12), ha guidato i Giovanissimi provinciali della Mariano Keller, scuola calcio ben nota agli addetti ai lavori, non disdegnando esperienze extraregionali, la collaborazione con l’A.S. Alcione di Milano è un esempio importante.
CR.- Mister ci parli del campionato appena passato.
ADR.- Nella mia esperienza alla Mariano Keller con i Giovanissimi Provinciali,
ho vissuto un campionato, 2011/12, apparentemente semplice. Il girone di
andata ci ha visti protagonisti assoluti. Poi purtroppo, ci siamo scontrati con
l’amara realtà Campana. Tutte le società, terminati i campionati regionali, hanno
inserito diversi giocatori di quella categoria nella nostra che ovviamente aveva un
leggero tasso tecnico inferiore. Gli stimoli in questo caso sono aumentati, perché
era più allettante la sfida, però siamo stati penalizzati da questo fatto ed abbiamo
perso il campionato all’ultima giornata. Quello che però posso constatare che
i ragazzi sono cresciuti tantissimo perché sono arrivati a giocarsela sempre,
anche quando gli avversari erano palesemente più forti. Questo aiuta molto a
livello formativo anche se a costo di qualche sconfitta mal digerita.
A conferma di quello che ci ha riferito Mister Spera, abbiamo constatato che l’ottimo inizio del campionato scorso frutta, nel periodo di riposo per le festività Pasquali, una prestigiosa presenza al Torneo Spagnolo di Barcellona, dove è in palio la “ CopaSanta” e dove prendono parte oltre ai Giovanissimi della Keller, ben altre ventinove squadre che abbracciano tutto il continente Europeo.
In questo torneo i “provinciali” di Mister Spera, regalano una bella soddisfazione entrando nelle migliori venti squadre.
CR. – Mister adesso che il suo compito diventa più complesso, visto che
con l’approdo all’Arzanese (Lega Pro sec.c.) dovrà fare i conti con il mondo
Professionistico, a quali idee si ispirerà, per far giocare adeguatamente i sui
ragazzi e metterli in condizione di crescere velocemente?
ADR.- Le mie idee si ispirano a quelle del Barcellona. Ma, essendo Italiano, mi
ritengo pragmatico. Dunque penso sia opportuno fornire ai giocatori degli
elementi tecnici prevalenti e poi di conseguenza sapersi adattare alle singole
occasioni che si presenteranno. Insomma grande possesso di palla, ma anche
necessità di dare profondità con qualche, sebbene poco apprezzato ”lancio lungo”,
poco apprezzato ma secondo le mie concezioni fondamentale per avvicinarsi alla
porta avversaria. In linea di massima è impossibile ispirarsi a qualche modello
tecnico in particolare, molto dipende anche dalla tipologia di giocatori che si ha a
disposizione. Le linee guida però sono quelle che grandissime squadre come Milan,
Arsenal ma soprattutto Barcellona adottano da tempo.
Sotto il profilo tattico, ci sembra che le idee sono abbastanza convinte.
CR.-. E per quanto riguarda gli aspetti comportamentali, che in questi ultimi
tempi sembrano un po’ smarriti, che cosa ci dice?
ADR.- Dico che i veri valori sportivi non devono mai essere persi di vista e quello
che dico ai miei ragazzi di essere sempre equilibrati e sereni perché è un gioco e
bisogna divertirsi tenendo sempre presente i regolamenti ufficiali. Non è facile
quando si è ragazzi mantenere la calma, soprattutto quando si vede che i
“grandi” la perdono per primi.
Io stesso sono un passionale, ma ho sempre ribadito che la violenza e la
maleducazione non servono a nulla e con essa non si và da nessuna parte.
Mi auguro di aiutare tutti coloro che la società mi metterà a disposizione,
per far diventare loro dei forti atleti e dei seri “Professionisti”.