Per l’evento La terra ascolta, sulla scia dell’iniziativa Il Maggio dei libri, è stato presentato a Roscigno l’ultimo libro del “paesologo” Franco Arminio
Mentre a Torino continua la sfilata degli autori al Salone Internazionale del libro, si cerca di fare qualcosa di simile anche nel Cilento, aggiungendoci una componente territoriale e turistica in più.
L’Associazione culturale Artura di Altavilla Silentina ha creato un evento chiamato La terra ascolta che si propone di aderire all’iniziativa nazionale Il Maggio dei libri e, approfittando dell’attenzione verso gli scrittori locali, far ampliare lo sguardo per spostare l’attenzione anche un po’ sul territorio che accoglie l’iniziativa.
Nei giorni 4, 11 e 25 maggio, quindi, sono state pianificate presentazioni di libri, letture di poesia e discussioni pubbliche con l’aggiunta di visite guidate sia a Roscigno (paese ospitante dell’iniziativa) che nei dintorni tramite un pullman che raccoglie turisti provenienti da Salerno e Paestum.
Domenica 11 maggio, seconda giornata de Il Maggio dei libri cilentano, è stato presentato il libro Geografia commossa dell’Italia interna di Franco Arminio: un libro che può essere visto anche come una veduta paesaggistica di un’Italia che, nonostante i numerosi chilometri di costa, conserva il proprio nucleo vitale nei paesi interni.
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Purtroppo l’autore non è potuto essere presente come previsto, ma è stato comunque possibile avere una discussione sul tema dello spopolamento dei piccoli paesi del Cilento con i partecipanti alla presentazione: il dott. Antonio Sicilia, Sindaco di Corleto Monforte, il dott. Vincenzo Pepe, Presidente della Fondazione G.B. Vico, il dott. Franco Palmieri, Presidente della Pro-Loco di Roscigno Vecchia, e il dott. Vincenzo Patella, Presidente della Pro-Loco Silarus – Porta del Cilento di Paestum.
Con la mediazione e conduzione di Milva Carrozza, Presidente dell’Associazione organizzatrice, che ha, inoltre, letto alcuni brani tratti dal libro presentato, è stato possibile dare parola a tutti i partecipanti al dibattito, oltre che a interventi da parte del pubblico, parlando di un tema molto sentito per gli amministratori e gli abitanti delle zone interne, sempre più isolate e poco note al resto del Paese.
Si è potuto parlare così di beni culturali: come andrebbero conservati, gestiti e pubblicizzati per garantire il giusto equilibrio tra la loro preservazione e la crescita demografica ed economica dei paesi che li accolgono. Il laccio che ha unito tutta la casistica presentata nel corso della discussione e tutti i problemi sorti dall’analisi fatta è stato il pensiero comune volto verso un’azione unificata di tutte le amministrazioni e di tutte le associazioni del territorio per portare un po’ più di luce sui proprio paesi anche grazie a iniziative culturali come questa.