Dopo la firma del protocollo d’intesa per sottrarre la gestione del servizio idrico alla Gori spa, il Comune di Fisciano impugna la delibera del commissario straordinario dell’ATO 3 con cui è stato adottato un aumento tariffario del 6,5% per il 2012 e di un ulteriore 6,5% per il 2013 (per un aumento complessivo del 13,4%), con significativo aggravio di spesa per i cittadini utenti. Si tratta dell’atto col quale lo scorso 29 aprile è stato determinato l’aumento della tariffa base da 1,2600 euro al metro cubo a 1,42884 euro al metro cubo, con un incremento complessivo del 13,4%.
I Comuni aderenti al protocollo d’intesa (per Fisciano il delegato è l’assessore al bilancio Franco Gioia) hanno stabilito di inviare all’Autorità di Vigilanza per l’Energia Elettrica e il Gas delle osservazioni relative alla delibera commissariale al fine di stimolare l’utilizzo da parte di quest’organo di vigilanza dei poteri di rimodulazione e modifica delle tariffe del servizio idrico integrato.
La delibera commissariale impugnata presenta profili di dubbia legittimità in quanto fondata sulla supposta vigenza del Piano d’Ambito indicato nella delibera dell’ente d’Ambito del 10 luglio 2009 “e – da quanto si legge nelle note della contestazione – almeno da quell’annualità, costantemente disapplicato”. “In particolare – si legge nell’impugnativa – con la presente memoria si intende rappresentare che il Piano d’Ambito di cui alla delibera di CdA n. 6/2007, ritenuto vigente nella suddetta delibera commissariale n. 17/2009, è stato posto nel nulla dall’assemblea dei sindaci con delibera n. 9 del 10 luglio 2009 e da quella data non è stata mai più posta in discussione la sua inapplicabilità e inefficacia. Infatti, da quella data, ed in attesa dell’approvazione di una nuova pianificazione, l’ammontare dei ricavi tariffari è stato determinato sulla base dei dati di bilancio forniti dal gestore a consuntivo. In tale ottica nella delibera n. 5 del 27 ottobre 2012, l’assemblea dei sindaci ha approvato i conguagli tariffari da riconoscere al gestore per le annualità 2009 – 2010 – 2011 non sulla scorta di un Piano d’Ambito, bensì sulla scorta dei dati di bilancio forniti da GORI s.p.a. (la società ha prestato totale acquiescenza a tale deliberato)”. In attesa dell’approvazione finale dell’Autorità dell’energia elettrica e del gas è necessario impugnare la delibera commissariale, già efficace, al fine di evitare il consolidarsi delle statuizioni in essa contenute. In virtù dell’esperienza maturata nella materia relativa al servizio idrico integrato, i Comuni aderenti al protocollo d’intesa, hanno stabilito di affidare l’incarico legale all’avvocato Giuseppe Grauso. “Siamo determinati – afferma l’assessore Gioia – a utilizzare ogni mezzo in nostro possesso, in primis per sottrarre la gestione del servizio idrico alla Gori spa e, in secondo luogo, per evitare ulteriori incrementi tariffari per quanto riguarda il costo dell’acqua”.
Sinora sono dieci i Comuni che hanno aderito alla Rete dei Sindaci dei Comuni dell’Ato 3 per la gestione pubblica del servizio idrico integrato: Fisciano, Siano, Nocera Inferiore, Palma Campania, Roccapiemonte, Angri, Sarno, Casalnuovo di Napoli, Castel S. Giorgio e Pompei.