Il calcio è uno sport che, oltre a sviluppare doti fisiche e tecniche, trasmette ai bambini importanti insegnamenti educativi e formativi
Per un bambino il calcio significa innanzitutto divertimento. La pratica di questa attività sportiva, sin dalla giovane età, è tuttavia qualcosa che va al di là del semplice gioco. L’appartenenza a un gruppo di ragazzi della stessa età che si muovono verso un obiettivo comune crea legami di amicizia, insegna l’importanza della collaborazione, del rispetto per i compagni e per l’allenatore.
La pratica di un gioco di squadra come il calcio è sempre più intesa come una parte integrante del processo formativo di un bambino. Ciò è dimostrato anche dall’impegno con cui la FIGC organizza seminari tematici nelle scuole. Durante gli incontri alcuni esperti di formazione di calcio giovanile illustrano ai ragazzi come praticare questo sport possa incidere positivamente anche sulla loro educazione. Scopo degli interventi è pure quello di illustrare i differenti programmi e le diverse metodiche di allenamento diffuse in Italia. Esercitarsi con impegno e sviluppare un forte senso di appartenenza alla squadra sono qualità ritenute tanto importanti quanto lo sviluppo di doti fisiche e tecniche, che un giorno potrebbero persino condurre i ragazzi ad avvicinarsi ai club più blasonati del campionato nazionale, come la Juventus, la Roma, l’Inter e il Napoli. Rimanere aggiornati sulle quote sulle scommesse di calcio e sui risultati delle partite di campionato e sulle competizioni europee a cui partecipano le grandi squadre è quasi un dovere per i giovani amanti del gioco del pallone, che sognano di veder schierato il loro talento al fianco di quello dei più ammirati campioni.
Per arrivare a competere ad alti livelli è molto importante sviluppare, fin dai primi anni di pratica dell’attività sportiva, competenze che vadano oltre l’abilità tecnica, la forza e la resistenza fisica. È fondamentale che il bambino che si approccia al gioco del pallone sviluppi capacità di socializzazione, che impari a rispettare le regole del gruppo e l’autorità dell’allenatore. La formazione calcistica, sotto questi aspetti, può essere considerata una vera e propria scuola di vita. Onorare l’avversario, stringersi ai compagni durante una sconfitta o gioire con loro per una vittoria, accettare le decisioni, anche quelle non condivise, prese dall’allenatore e dai suoi collaboratori sono lezioni importanti, necessarie per strutturarsi in maniera equilibrata e armonica fin dalla più tenera età.
Non si deve e non si può ignorare che anche organizzazioni di rilevanza mondiale come l’UNICEF, attiva in prima linea nel campo della tutela e dell’assistenza dei bambini, hanno sottolineato quanto sia cruciale praticare uno sport durante l’infanzia e l’adolescenza. La scuola dello sport, a fianco di quella delle istituzioni, riveste un ruolo cardine nel processo di crescita e di trasformazione del bambino in un adolescente e successivamente in un adulto fisicamente, mentalmente e psicologicamente sano.
Detto ciò, è doveroso citare anche l’importanza dell’apprendimento di nozioni di tecnica e tattica; in Italia esistono diversi manuali di riferimento dedicati ai calciatori in erba e agli allenatori. Questi testi sono utili perché permettono di approfondire i fondamentali di gioco e di individuare i programmi di allenamento o gli esercizi più adatti alle diverse categorie di calcio giovanile, dai Pulcini agli Juniores.
Si è visto quanto la crescita di un giovane calciatore e l’apprendimento della tecnica vadano di pari passo con lo sviluppo di un essere umano psicologicamente e mentalmente equilibrato. Il calcio è uno sport di squadra in grado di trasmettere un gran numero di benefici, ideali per crescere non solo i grandi campioni del futuro, ma anche donne e uomini con valori che potranno esprimere, al di fuori dal campo, di fronte alle sfide della vita quotidiana.