Ikea Baronissi, anche i dipendenti della filiale situata nella Valle dell’Irno hanno aderito allo sciopero nazionale dell’11 luglio
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Anche i dipendenti dell’Ikea di Baronissi hanno aderito alla giornata nazionale di sciopero per tutti i lavoratori e le lavoratrici dell’azienda svedese.
I lavoratori di Ikea Baronissi, capeggiati da Stefania Colella, Rappresentante Sindacale Aziendale CGIL, e Massimo di Giacomo, facente parte della UILTuCS, sono scesi in campo in prima persona, davanti la filiale di Baronissi, per manifestare pacificamente tutto il loro malcontento contro le decisioni lavorative e salariali dell’azienda made in Sweden.
“In Italia, con 21 negozi, Ikea vuole aprirne altri e ci chiede di tagliare i nostri salari per finanziare esclusivamente la sua crescita” – riferisce ai nostri microfoni Stefania Colella, ribadendo poi che – “Siamo quasi tutti lavoratori part-time, e per avere un lavoro decente lavoriamo anche la domenica e giorni festivi, sacrificando spesso la nostra vita familiare e sociale. Ogni singolo euro di profitto che produciamo con il nostro lavoro contribuisce ad arricchire la Holding, e con essa il fondatore, Ingvard Kamprad, uno degli uomini più ricchi al mondo. Pretendiamo da Ikea rispetto per i propri dipendenti“.
Alle parole della Rappresentante Sindacale fanno eco quelle di Massimo di Giacomo: “Scioperiamo perché non è giusto che ci venga tolto il nostro contratto integrativo, perché è sbagliato che c’impongano di lavorare la domenica e i giorni festivi con una paga inferiore, perché non è giusto che la nostra iper-flessibilità venga pretesa senza essere retribuita, perché è assolutamente ingiusto che i vertici mondiali Ikea, con sedi in diversi paradisi fiscali, si arricchiscano mentre chiedono a noi progressivamente d’impoverirci ogni anno che passa. Ai clienti, che sono prima di tutto cittadini, uomini e donne come noi, chiediamo solidarietà e partecipazione: un lavoro e innanzitutto dignità, ed essa va tutelata con tutti i mezzi possibili”.
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