L’Ice Bucket Challenge, il fenomeno virale del momento che ha invaso i social network. I vip si sfidano a colpi di docce gelate in favore della ricerca per la Sla

Un secchio di acqua ghiacciata sulla testa: è l’ Ice Bucket Challenge, la moda dell’estate che è ormai diventata un fenomeno virale diffusosi in tutto il mondo. Alla sfida partecipano tutti: attori, atleti, cantanti, politici.

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La sfida prevede che i “nominati” debbano filmarsi mentre si gettano addosso dell’acqua ghiacciata; a sua volta, il nominato sfida altre tre persone, che hanno 24 ora a disposizione per accettare la sfida. Una moda come tante, sembrerebbe, non molto diversa da altre viste nei mesi scorsi, come la neknomination o la booknominations. E invece no. L’ Ice Bucket Challenge nasce per raccogliere fondi per la ricerca contro la Sla, la sclerosi laterale amiotrofica. Chi partecipa alla sfida è invitato a fare una donazione per sostenere la causa.

L’idea dell’ Ice Bucket Challenge nasce nel  Massachusetts nel 2012, ma ancora non si sa con certezza chi sia stato l’ideatore principale. Purtroppo il destino ha giocato un brutto scherzo ad uno dei principali fautori della raccolta fondi, Corey Griffin, annegato in un incidente subacqueo.

Nel frattempo l’ hashtag #IceBucketChallenge è uno dei più utilizzati dagli utenti sia su Facebook che su Twitter, soprattutto grazie alla partecipazione di personalità note in tutto il mondo. Da  Mark Zuckerberg che ha sfidato Bill Gates, a LeBron James che ha nominato Barack Obama, fino alla sfida presidenziale con George W. Bush che sfida Bill Clinton.

Anche in Italia, con qualche settimana di ritardo, l’ Ice Bucket Challenge sta prendendo piede, soprattutto nel mondo dello sport e dello spettacolo. Il video che per ora fa più scalpore è senz’altro quello di Marco Materazzi, nominato da Valentino Rossi, che sfida Zinedine Zidane! Anche il premier Matteo Renzi ha ricevuto diverse nominations, ed ha accettato la sfida lanciatagli da Fiorello.

Ma l’iniziativa sta realmente funzionando o l’ Ice Bucket Challenge si è già trasformata in una moda fine a sè stessa? A quanto pare, l’impatto di questa campagna mediatica è più che positivo: secondo il New York Times l’ ALS Association ha ricevuto 41,8 milloni di dollari in donazioni dal 29 luglio al 21 agosto; nello stesso periodo dello scorso anno era stata raccolta una cifra vicina ai 2 milioni di dollari.