“Nel corso del Consiglio provinciale sono stati forniti tutti i chiarimenti di carattere tecnico e politico in merito allo sforamento del Patto di Stabilità. Purtroppo, sapevamo bene che era difficile cogliere l’obiettivo che viene determinato anche sulla base di una spesa storica che l’Ente ha prodotto negli anni”. Lo ha dichiarato il presidente della Provincia di Salerno, Antonio Iannone, nel corso di un’intervista alla web tv della Provincia www.informazionesalernitana.it.
“Sappiamo bene com’era amministrata la Provincia di Salerno. Poi, purtroppo, il taglio operato dal Governo tecnico, che si è concretizzato soltanto nel mese di Agosto, quando il bilancio era stato approvato a Marzo ed è diventato materiale ed operativo solo a Ottobre, ha aggravato ulteriormente la possibilità di poter raggiungere il Patto”.
“L’Amministrazione, inoltre, ha scelto consapevolmente di portare avanti una serie di opere ritenute strategiche e fondamentali per lo sviluppo del nostro territorio. Penso alla Fondovalle Calore, al completamento della strada Aversana, alla strada delle Terme a Contursi, alla ricapitalizzazione del Cstp e dell’Aeroporto. In un momento di crisi molto grave, la Provincia ha continuato a pagare i fornitori, i servizi, le opere in essere. Altre Province forse hanno colto il Patto, ma hanno tenuto praticamente la cassa chiusa per l’intero 2012”.
In merito alle osservazioni mosse da alcune sigle sindacali, il presidente della Provincia ha spiegato: “Ai sindacati direi che sarebbe più importante unirsi non per dare forza alla politica, ma per dare forza alle Istituzioni rispetto al Governo centrale. Credo non sia opportuno perdersi in polemiche con i vertici amministrativi. Qui non è una questione di capacità, ma di sopravvivenza di alcuni Enti, in particolare delle Province che hanno delle funzioni importanti, diversamente da quello che viene detto in maniera demagogica, perché sono state prese a modello di spreco.”
“Bisogna dire che, se si vuole rafforzare il territorio rispetto alle problematiche delle strade provinciali e degli istituti scolastici, e se si vuole dare un futuro certo ai dipendenti (in questi 45 mesi da amministratore ho conosciuto delle persone eccezionali che fanno fino in fondo e anche oltre il proprio dovere), bisogna stare al fianco di chi non difende una posizione di carattere politico, ma manifesta una preoccupazione rispetto ai servizi da fornire al territorio e al nostro capitale umano”.
Riguardo la posizione del Pdl in Consiglio Provinciale, invece:
“Mi sembra che la posizione del Pdl sia stata espressa in due modi diversi. Una in maniera a me meno comprensibile per la verità, perché credo che sia troppo facile ripensarci in un attimo quando si è condiviso l’intero percorso di carattere amministrativo (poi, bisognerebbe dare delle spiegazioni più robuste rispetto ad un ripensamento). E l’altra, molto più dialogante, rivendicando anche con orgoglio il lavoro fatto rispetto alla precedente gestione di centrosinistra, di un percorso che c’è stato e che, a mio giudizio, non può essere messo in discussione da una divaricazione che ha una natura partitica. A pagare sarebbero i cittadini, perché in questi mesi in cui ho ricevuto l’incarico da questo Consiglio – è questo Consiglio che mi ha conferito l’incarico, ed è questo Consiglio che me lo può togliere con le dimissioni, se si ha il coraggio e la coerenza di arrivare a queste conseguenze – sono state realizzate delle cose molto importanti. Quello che abbiamo fatto, con una gestione di carattere commissariale diventerebbe veramente molto difficile. Quindi, chi politicamente sceglierebbe di troncare un rapporto di questa natura, dovrebbe farlo assumendosi pienamente le sue responsabilità. Mi sembra, ad ogni modo, di aver capito che non c’è questa volontà. Pertanto, vado avanti fino all’ultimo minuto della mia attività, facendo pienamente il dovere che ci compete e continuando il programma amministrativo del 2009, che è quello che è stato condiviso da tutti e approvato dal voto dei cittadini”.