A Scafati tiene banco la questione della Helios: secondo alcune testimonianze ci sarebbero alcune perdite di percolato sulla strada
Non piove da giorni, e ad occhio e croce non sembrano esserci perdite evidenti in strada, eppure alle 7 di ieri mattina via Ferraris è una lunga pozza d’acqua. “La strada è volutamente bagnata, per coprire le vistose e numerose perdite di percolato dai compattatori in sosta, pronti a scaricare nel sito della Helios” spiega Gennaro Avagnano, collaboratore di Cronache, che ha documentato il tutto con un video, postato sul social network.
Ancora tra le polemiche l’azienda che lavora i rifiuti differenziati, già nel ciclone per la forte, pungente e persistente puzza di spazzatura che nelle sere d’estate si propaga per tutta contrada Cappelle fino al centro città. Eppure, almeno ufficialmente l’azienda non dovrebbe trattare rifiuti organici, ma solo materiale differenziato tra cui carta, alluminio, plastica, quindi la domanda è lecita: perché la puzza e perché il percolato? Frutto della putrefazione dei rifiuti organici? “Per gli automezzi da cui fuoriesce il percolato c’è il sequestro immediato, la strada viene appositamente bagnata per non far notare nulla, ma la puzza si sente – scrivono gli attivisti in rete – decine i Comuni che scaricano a Scafati che ormai è diventata la pattumiera della Campania”.
L’azienda si è sempre difesa sostenendo di essere in regola con ogni autorizzazione necessaria, intanto in commissione urbanistica e ambiente l’argomento è materia di approfondimento, si vuole conoscere l’iter che ha portato nell’area Pip la Helios e soprattutto se la sua attività è in regola con le prescrizioni del Pip.
Soprattutto, i commissari chiedono di conoscere nel dettaglio il tipo di rifiuto trattato nello stabilimento, e la quantità giornaliera che in esso staziona.
Nell’area Pip non dovrebbero nascere simili aziende, ma solo opifici dediti ad attività produttive non insalubri per l’ambiente. Fanno da eco al video denuncia gli attivisti di Scafati Arancione, che hanno presentato, a mezzo pec, un esposto alla Procura di Nocera Inferiore e alle autorità preposte in materia ambientale e di salute pubblica. “Chiediamo di verificare e accertare eventuali responsabilità, onde tutelare la salute pubblica dei residenti” spiega Francesco Carotenuto, firmatario assieme ad Andrea Cini, Marika Prinza, Rosario Artel, Amedeo Vitagliano, Mariano Malafronte, Michele Tolino, Luigi Iuliano, Davide Zito, Francesco Elefante, Ernesto Falanga, Anna Keller, Ilaria Cotarella.
Articolo di Adriano Falanga
Fonte Cronache del Mezzogiorno
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