La malinconia di Haruhi Suzumiya nasce dalla creatività di Nagaru Tanigawa e dalla matita di Noizi Ito nel 2003 come manga, divenuto anime nel 2006 fu conosciuto molto anche fuori dal Giappone; ne viene creato il videogioco e nel febbraio 2010 nelle sale cinematografiche giapponesi fu trasmesso un lungometraggio ispirato alla trama originale con il titolo: La sparizione di Haruhi Suzumiya.
Immaginatevi al primo giorno di liceo, in una scuola apparentemente normale, in una classe apparentemente ordinaria, con dei compagni che sembrano uguali a tutti gli altri adolescenti, ebbene, ciò che vi aspettereste al massimo è di stringere nuove amicizie, eppure…
« Non nutro il minimo interesse verso i comuni esseri umani. Se in questa scuola ci sono alieni, viaggiatori del tempo, creature di altre dimensioni, esper, io li prego di farsi avanti e di venire da me. È tutto. » – E’ così che si presenta la nostra cara Haruhi; una pazza pensereste, eppure al nostro povero Kyon (il vero nome verrà svelato solo alla fine della storia) si ritroverà costretto ad assecondare ogni sua fantasia!
Haruhi è stata sempre definita “strana” e tutti la tengono alla larga; l’unico a legare con lei, spinto dalla curiosità è proprio Kyon. Entra in quasi tutti i club scolastici, ma ne esce il giorno dopo annoiata e delusa, decide, quindi, di fondarne uno proprio, non esattamente “convenzionale” .
Non voglio togliervi il gusto di scoprire come i nostri protagonisti “accetteranno” di entrare nel club, la “brigata SOS”, di cui, ovviamente, Haruhi è il capo; fatto sta che alla fine ci ritroveremo un gruppo di personaggi veramente molto particolari ruotare intorno alla figura accentratrice ed esuberante di Haruhi Suzumiya, coinvolti ogni volta in avventure “particolari” anch’esse e c’è da stupirsi,quando, ad un certo punto Haruhi chiede a tutti loro semplicemente di passare un’estate “normale”, anche se monotona non sarà!
Tutto ciò che Haruhi cerca in realtà si muove intorno a lei, le sta vicinissimo, eppure non le viene svelato.
“Udite, udite!” Haruhi è… una divinità che modella il mondo con la forza di volontà! Ovviamente non è cosciente di tutto ciò e per essere sicuri che il mondo continui ad esistere bisogna evitare che si annoi troppo, a tal punto da piombare nell’apatia. In tal caso, infatti, potrebbe decidere che questo mondo debba essere sostituito da un altro, e distruggerlo. Quando Haruhi è annoiata, quindi, crea inconsciamente uno “spazio chiuso” ( un piccolo universo di solito assomigliante ad una parte del nostro, ma senza persone), delimitato da un muro invisibile. In questo spazio si muove l'”uomo divino”, un gigante che rappresenta le frustrazioni di Haruhi, rinchiuse in uno spazio chiuso della sua mente. Scopo dei protagonisti è proprio assecondare Haruhi nella sua folle ricerca; saranno, quindi, presenti, nel corso della storia, diversi “strani avvenimenti”, volti proprio ad evitare la fine del mondo.
Il cuore dell’anime è, dunque, questa ricerca instancabile, la curiosità e la voglia di scoprire cose nuove, di sconfiggere definitivamente la noia di chi non trova molto interessanti quelle persone banali e scontate, conformate secondo il sistema e la voglia di evadere dagli schemi, di sentirsi unici e di trovare qualcuno di unico a modo suo, con il quale capirsi e condividere tutto. Tutto questo in Haruhi è ciò che da vita e motivo di esistere al mondo stesso, ma, riportandolo nella nostra società, dovrebbe essere esattamente ciò che ci spinge ad andare avanti, a non fermarsi al banale.
Partendo proprio da un personaggio come quello di Haruhi Suzumiya ci si può soffermare proprio su questo aspetto e magari anche riflettere un po’ su se stessi: ci sentiamo a nostro agio nella banalità e nel qualunquismo di tutti i giorni? O cerchiamo qualcuno o qualcosa di “unico”? Questo non è un semplice anime sugli ufo e i fenomeni paranormali, anzi, ad un certo punto assumono un ruolo quasi secondario, mettendo in risalto quella che è la vera e propria “malinconia” causata dal non sentirsi a proprio agio in quelli che sono schemi definiti da altri per noi e la voglia di cercare qualcosa di nuovo.
P.S. mi scuso per i lettori per gli spoiler presenti nell’articolo, ho cercato di parlare della storia seguendo una linea il più generale possibile, ma è difficile, se non impossibile, paralare di una manga quale “La malinconia di Haruhi Suzumiya” senza mettere in chiaro determinati passaggi almeno su un personaggio centrale e molto particolare come quello di Haruhi, ho preferito, invece, restare vaga sugli altri protagonisti, proprio per non privarvi del piacere di “scoprirli” uno ad uno. Detto ciò, buona visione!!