Per gli studenti fuorisede l’abbandono della città natìa e soprattutto della parmigiana di nonna può essere drammatico. Un cd di 12 tracce per riuscire a superare lo smarrimento del vivere da soli
[ads2] Traccia 6 – Lost in the Supermarket
“Mi sono perso in un supermercato,
non riesco a fare la spesa con gioia!”
The Clash
In un modo o nell’altro siamo tutti figli degli anni ’90.
Avevamo lo zaino Invicta, la Playstation 1 con i giochi tarocchi, il Gameboy e puntavamo al Tango ma alla fine compravamo il Super Santos.
In quegli anni c’era uno e un solo film: “Mamma ho perso l’aereo”.
Tra le varie scene che possono colpire un bambino di 7/8 anni una mi ha sempre colpito, quando Macaulay Culkin va a fare la spesa da solo. Il motivo è semplice, già allora mi sembrava la cosa più strana che un bambino di 10 anni potesse fare.
Chiamatelo “complesso Mamma ho perso l’aereo”, ma ancora oggi io al supermercato mi sento fuori posto come quel fastidioso bambino biondo.
Chiariamo, qui stiamo parlando di spesa VERA. La spesa che si fa a Pasquetta con i boccioni di vino e le salsicce non vale.
Sfido chiunque a sentirsi figo con il paccone convenienza di carta igienica Simply in una mano (confezione rosa schock tra l’altro per dare ancora più nell’occhio) e detersivo per i piatti nell’altra.
“C’è mia mamma che mi aspetta in macchina, giuro, fosse per me mi pulirei il culo con un giornale, con il Corriere dello Sport, giammai con della carta igienica in un pacco rosa.”
Che poi al supermercato c’è competizione, ho visto signore prendere mele al banco frutta con una rapidità che i cinesi che giocano a ping pong gli spicciano casa.
Per non parlare del momento dell’ “imbustamento”, sfida contro il tempo vera!
Che poi mentre sei lì, sudato, cercando di fare in fretta per liberare spazio al cliente successivo, l’immancabile vecchietta ha già finito di preparare 3 buste perfette, ha pagato, parlato del tempo con la cassiera, ti ha deriso e se ne è andata con il suo carrellino.
Io sicuramente pago il debito con l’esperienza, per comprare 4 cose ci metto i secoli e poi immancabilmente c’è qualcosa di fondamentale che non compro.
È come se il mio cervello partisse in loop “COMPRA PATATINE. COMPRA PATATINE. COMPRA PATATINE. FABBISOGNO PORCHERIE IMPORTANTE.” E tornato a casa ricordo di non avere tovaglioli di carta e si pranza con l’immancabile rotolo di carta igienica, che tanto il pacco convenienza non muore mai.
È una sorta di selezione dell’essenziale che si fonda su basi insensate.
“ORLA’ MAIS. MAIS. MAIS. MAIS.” E non compro l’insalata.
E lo so che tutto sarebbe più facile con una lista della spesa ma che ci volete fa, Rischio è il mio secondo nome.
Bene per oggi è tutto, chiudo che tra 10 minuti ho il secondo allenamento di imbustamento con la signora Marcalli al terzo piano e non voglio perdermi i primi 10 minuti di teoria zen e meditazione.
“Fa scorrere i tuoi pensieri come il nastro dove scorrono i tuoi alimenti e possa le tua mano con l’aiuto del solerte cassiere guidarti alla busta perfetta.”
“BIP”