Riprese video e montaggio a cura di: Raffaele De Chiara
Con dieci reti messe a segno fino a questo momento, Matteo Guazzo è l’autentica rivelazione di questa Salernitana che viaggia a vele spiegate verso la promozione. Arrivato a Salerno tra lo scetticismo generale, l’attaccante piemontese sta ripagando a suon di gol la fiducia che Perrone ha sempre avuto in lui e ora è sicuramente uno dei beniamini della tifoseria granata. “Questi tifosi sono straordinari – ha dichiarato stamani Guazzo in conferenza stampa –. Anche se ho un contratto annuale, la mia priorità è rimanere a Salerno perché è una piazza importante che ha fame di calcio”.
A inizio stagione ha fatto un po’ di fatica a carburare, ma ora Guazzo è una pedina inamovibile dell’undici di Perrone: “All’inizio non ero in condizione – ha detto – perché non ho fatto il ritiro, che per me è molto importante. Avevo messo su qualche chilo di troppo e ho lavorato tanto per tornare in forma. Poi, giocando con continuità, sono riuscito a trovare la condizione necessaria”. Dieci gol, quasi tutti di pregevolissima fattura, e tanta voglia di stupire ancora: “Non vorrei sembrare presuntuoso – ha sottolineato Guazzo – ma sono consapevole dei miei mezzi e non mi sorprende aver segnato dieci reti fino a questo momento, anche se mi fa sorridere il fatto che spesso riesco a segnare gol difficili e a sbagliare occasioni piuttosto facili: anche per questo molti dei miei gol sono belli. Se posso contendere lo scettro di capocannoniere a Ginestra? Non ci ho mai pensato”.
Sul presunto malcontento per il rigore battuto da Mancini a Poggibonsi e sulle sostituzioni mal digerite di inizio stagione, l’ex Taranto sgombra definitivamente il campo da equivoci ribadendo che “a Poggibonsi dissi io a Manuel di battere perché non stavo bene. Per quanto riguarda le sostituzioni, è normale che ci sia malcontento, ma al mister non ho mai detto niente perché rispetto le sue decisioni”. In proposito, Guazzo ha ricordato l’episodio di Pontedera, quando, scontento per l’esclusione dall’undici titolare, fu consolato dal responsabile dell’Area Tecnica Susini: “I risultati stavano arrivando e non mi sembrava giusto rimanere fuori, poi il direttore mi tranquillizzò dicendomi di continuare a fare quello che stavo facendo e tutto sarebbe venuto di conseguenza”.
Ultimamente Perrone ha fatto ricorso spesso al 4-3-1-2, modulo che piace molto a Guazzo perché “l’utilizzo del trequartista toglie molto lavoro ai due attaccanti, poi quando lì c’è un giocatore come Mounard è tutto molto più facile. Ma in questa squadra c’è talmente tanta qualità che in qualsiasi modo giochiamo possiamo fare bene. Comunque queste sono scelte del mister e noi le rispettiamo tutte”.
Infine una battuta sul mercato e sulla possibile chiamata della Reggina e di un allenatore, Dionigi, che Guazzo conosce molto bene: “Col mister c’è stima reciproca e ci sentiamo spesso, ma lui sa che voglio restare a Salerno perché ho un obiettivo e voglio raggiungerlo. Ho tanta voglia di giocare in B ma credo fortemente in questo progetto e sono sicuro che la società farà grandi cose per portare più in alto possibile i colori granata”.