Sono accusate di associazione per delinquere di stampo camorristico, corruzione ed estorsione le sette persone, appartenenti a un gruppo criminale, destinatarie di altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dalla Procura della Repubblica di Salerno ed eseguite, questa mattina, dalla Squadra Mobile di Salerno.
Ad esito d’indagini condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno su un gruppo criminale operante a Salerno, Pontecagnano e nella Piana del Sele, la Squadra Mobile della Questura, in collaborazione con la Polizia Penitenziaria, ha dato esecuzione, nelle prime ore della mattinata odierna, ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Salerno per associazione per delinquere di stampo camorristico, corruzione ed estorsione nei confronti di sette pregiudicati:
G. A., nato a Laurino, di anni 55, residente a Cava de’ Tirreni;
A. D. F., nato a Pontecagnano – Faiano, di anni 50, residente a Perito;
G. C., nato a Perito ed ivi residente, di anni 36;
F. C., nato a Salerno, di anni 32, residente a Pontecagnano – Faiano;
M.O. C., nato a Pago di Vallo di Lauro, di anni 48, residente a Battipaglia;
L. C., nata a Napoli, di anni 31, residente a Castel Volturno;
A. I., nata a Salerno, di anni 39, residente a Pontecagnano – Faiano.
Per i primi sei è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per la settima la custodia cautelare agli arresti domiciliari.
Numerose altre perquisizioni, disposte dalla Procura, sono state eseguite nella mattinata odierna nei confronti anche di altri indagati non raggiunti da misura cautelare.
Le ipotesi di reato contestate agli arrestati sono relative alla costituzione di un gruppo criminale a opera di pregiudicati già detenuti che, dal 2009 fino ad almeno l’agosto 2012, avvalendosi della collaborazione del Sovrintendente della Polizia Penitenziaria G. A., all’epoca in servizio presso la Casa Circondariale di Salerno – Fuorni, gestivano, insieme ad altri affiliati liberi, estorsioni da compiersi nei territori di Pontecagnano e della Piana del Sele, tramite anche l’utilizzo di lettere minatorie.
Le indagini, dirette dalla Procura e svolte dalla Squadra Mobile di Salerno, scaturirono dal rinvenimento e sequestro a opera della Polizia Penitenziaria di Salerno – Fuorni di telefoni cellulari all’interno di una cella del carcere e in uso ad alcuni detenuti.