Vigilia di Coppa Italia per la Salernitana che domani all’Arechi affronterà il Grosseto in una gara valida per la semifinale d’andata. Gregucci ne approfitterà per dare spazio a chi ha giocato meno nelle ultime due partite, con i giocatori chiamati a mettere in difficoltà il mister e conquistarsi un posto tra gli undici titolari anche in campionato.
E’ lo stesso mister ad annunciarlo nella conferenza stampa pre-partita: “Domani sarà una gara importante, il primo round di una semifinale che servirà a darmi indicazioni di ordini generali, potrò avere più conoscenze sulla mia rosa, e l’obiettivo sarà fare una buona prestazione per poter passare il turno. La scelta del turn-over è dettata da una serie di ragioni, qualcuno deve alzare il minutaggio per dare problematiche all’allenatore, con conseguente innalzamento di competività; devo avere più conoscenza possibile dell’organico a disposizione, questo è un impegno importante, fermo restando che la priorità rimane il campionato. Dovremo giocare una partita con giudizio, intensità e curare l’inviolabilità della porta, sempre con il massimo rispetto dell’avversario”. Gregucci invita a non sottovalutare il Grosseto, che ambisce, al pari della Salernitana, a conquistare un posto nei play-off: “E’ un potenziale per il nome delle squadre che vorranno dare un prosieguo al loro campionato ed ha la qualità per entrare nel novero delle prime nove. Il campionato sarà molto combattuto, con squadre che di settimana in settimana alimenteranno le proprie ambizioni per cercare di allungare la stagione e giocare quindi i play-off”.
Domani sarà importante non solo mettersi in mostra per chi ha giocato meno, ma anche immagazzinare autostima: “Nell’esercitazione c’è sempre il miglioramento, al di là delle affinità dei singoli. L’obiettivo è migliorarsi sempre e comunque, e quello che abbiamo fatto a L’Aquila è da sottolineare, perché cercare di organizzare l’azione nel migliore dei modi è performante, ma è anche vero che bisogna buttarla dentro. Se si va in campo quotidianamente con l’obiettivo di migliorare, si acquisiscono sempre più certezze. E’ importante avere calciatori in auto-stima. Quando una squadra lavora e ottiene dei risultati, necessariamente cresce questo valore, che dà sempre qualcosina in più, ma soprattutto permette di rischiare e noi, essendo fuori dal lotto dei play-off, dovremo lavorare e portare più in alto questo parametro”.
Assente sabato a L’Aquila per squalifica, Riccardo Perpetuini potrebbe giocare da centrale difensivo, ruolo già occupato in passato, mentre Volpe riassaporerà il terreno di gioco dopo diverse tribune e qualche panchina: “Sì, Perpetuini potrebbe giocare in quel ruolo, mentre Volpe ha qualità di palleggio ed una discreta geometria, domani sarà un banco di prova importante anche per lui. Il suo gioco funzionale è sempre stato essere un interno di metà campo, noi adesso stiamo lavorando con due centrocampisti e penso possa sviluppare tematiche importanti perché possiede geometrie”. Per Gregucci non contano i nomi, ma solo ed esclusivamente la Salernitana: “Io bado agli interessi di una componente, la Salernitana, e se posso prendere qualcosa da qualcuno non lesino; a me non interessa il cognome, ma che possa dare un contributo alla squadra e l’unico obiettivo è mettere in campo le migliori teste, le migliori gambe, i migliori piedi e chi ha il cuore più grande. Loro fanno i calciatori, io l’allenatore. Chi mi darà le maggiori garanzie e la sensazione nel livello quotidiano giocherà, il livello tattico non è fondamentale per raggiungere gli obiettivi, non credo nel calciatore in casa o fuori, fondamentalmente dentro ogni calciatore abita un uomo e questo viene prima del calciatore. Ogni settimana dovremo essere altamente competitivi”.
In conclusione Gregucci parla di quelli che, secondo lui, sono il futuro del calcio: “Questa squadra può crescere, nel calcio moderno un parametro che si sta sempre più evidenziando è la velocità, l’evoluzione del calcio moderno non può prescindere da un parametro: i calciatori veloci e tecnici sono quelli che andranno avanti. Io li non voglio prestanti, ma piccoli e veloci. Chi si è appiattito sulla tattica non andrà più bene, ma chi vince l’uno contro uno sarà il calciatore del futuro. Oggi la tattica non è l’elemento predominante, è la qualità della manovra la componente da ricercare”.