Sanremo – Come preannunciato da noi nell’articolo precedente, il festival di Sanremo, quest’anno è stato un successo. Un’edizione, rispetto alle ultime, molto sobria ma, allo stesso tempo, per niente noiosa, dove ha prevalso specialmente la buona musica e il buon gusto. Il primo applauso va alla inedita coppia di conduttori Fazio – Littizetto, che hanno saputo gestire tutte le situazioni con spettacolo e ironia.
I brani presentati in gara hanno tutti una cosa in comune: lo swing. Un ritorno al classico, che fa ricordare le canzonette degli tempi passati, quelle che mettono tanta allegria per il loro ritmo allegro.
Simona Molinari, Max Gazze, Annalisa e il vincitore dei giovani Antonio Maggio sono d’esempio. A proposito di quest’ultimo, con questo escamotage, è il giovane che è emerso di più tra tutti i ragazzi che hanno presentato brani cantautorali in stile classico.
Tripudio per Elio e le Storie tese che si presenta con due brani a dir poco spettacolari, ma la Canzone Mononota è stato un successo strepitoso, riscuotendo già dalla prima sera, circa l’80% delle votazioni tra pubblico e giuria di qualità. Il loro successo è stato istantaneo in tutto lo stivale.
Siamo abituati a vedere La band milanese e i loro travestimenti, la loro ironia e la loro maniera particolare di affrontare il pubblico offrendo spettacoli di alto livello, come ha fatto nella quarta serata del festival presentando il brano di Sanremo Story Con un bacio piccolissimo, con la partecipazione di Rocco Siffredi.
Per quanto riguarda i nostri conterranei napoletani, sono stati di grande impatto Almamegretta e Simona Molinari, i primi con Mamma non lo sa che ricordano le sonorità del loro primo album e con la grande reinterpretazione reggae di Il ragazzo della via Gluck, la seconda con un brano molto allegro ma con un testo malinconico, come la samba: La Felicità. Un po’ meno Maria Nazionale, a fare la parte della “Gigi D’Alessio”, in gara con una tipica canzone “alla napoletana”.
Colpisce anche Daniele Silvestri con un brano che strizza l’occhio ai problemi dei sordomuti, portando sul palco del teatro Ariston, un traduttore di linguaggio dei segni che riproduceva le parole della sua canzone. Cristicchi rimane nel suo stile e piace. La sua è una canzonetta fantasiosa: La prima volta (che sono morto), dove fantastica sulla vita di una persona passata a miglior vita. Tra i preferiti del pubblico si sono visti i Modà Se si potesse non morire e Scintille di Annalisa.
Ma tra il pubblico in delirio, il vincitore di questa edizione è stato Marco Mengoni con il brano L’Essenziale, tipica canzone da Sarnemo. Invece il premio della Critica e il Premio Miglior Arrangiamento è andato, giustamente, a Elio e Le Storie Tese.
Ecco la canzone che ha vinto.
Per quanto riguarda gli ospiti che hanno partecipato alla manifestazione sicuramente tra i più seguiti c’è stato Roberto Baggio e la sua lettera ai giovani, invitandoli a seguire i precetti, secondo lui, fondamentali: Passione, Gioia, Coraggio, Successo e Sacrificio. Successo anche dello spettacolo di Carla Bruni e della canzone che la Littizetto ha dedicato a lei, Albano e la sua intramontabile energia, Cotugno con l’armata rossa, ma sopratutto un grande successo a Beppe Fiorello che ha interpretato Domenico Modugno in uno spettacolare tributo (che a breve diventerà anche una fiction televisiva), commuovendo anche la Signora Franca, vedova del grande cantante, presente in sala.
In conclusione, si può definire Sanremo 2013 in tre parole: Successo, Innovazione, Spettacolo