La Galleria Paola Verrengia inaugura sabato 26 novembre alle ore 18.30, “Gold Track” dell’artista Fabio Weik
La Galleria Paola Verrengia inaugura sabato 26 novembre alle ore 18.30, “Gold Track” di Fabio Weik – artista multidisciplinare – a cura di Anna Vittoria Magagna.
Gold Track è un progetto complesso, una trasmissione sintetica a più canali con cui l’artista riflette sull’attuale contesto storico e sociale e sul tempo di attenzione che dedichiamo alle notizie mediatiche. In particolare il tema della migrazione – che è stato velocemente travolto dall’oblio a causa dell’avvento della pandemia – viene riproposto attraverso la storia di Balla Coulibaly, un giovane profugo della Repubblica del Mali, con un video molto intenso ed emotivamente coinvolgente ”Oltre Balla!” (che ha vinto il premio Stromboli 2022), che verrà proiettato negli spazi della Galleria, insieme al video più intimo ‘’Il Mio’’. Ad accompagnare la proiezione di ”Oltre Balla!” ci sarà la traccia tecno che sintetizza il suono delle onde del mare e dei motoscafi, nata dalla collaborazione di Fabio Weik con il produttore musicale Boss Doms.
La storia del giovane rifugiato viene così frammentata tra immagini, video, e suoni intermittenti, tra denuncia e incursioni della vita underground a cui il protagonista si è avvicinato nel corso del suo vissuto milanese. Il titolo della mostra Gold Track, evoca un percorso, un attraversamento che l’artista ha costruito mediante il progetto ‘’BALLA!’’ e le opere del progetto Ermeneutica ispirate agli archetipi dei primi migranti e viaggiatori, come gli Argonauti. Le opere in mostra, coperte dorate isotermiche (coperte di sopravvivenza) utilizzate nel salvataggio dei migranti, diventano per l’artista, con un procedimento di matrice digitale, l’occasione per agire come un ermeneuta contemporaneo, egli attinge all’iconografia classica dei miti antichi, dove Perseo, Nettuno e Galatea diventano una narrazione ibrida tra passato e presente.
In mostra anche le tre sculture Argo della serie Ermeneutica che rimandano ai barconi dei migranti, in cui diventa paradosso, ancora una volta, l’utilizzo della ‘’traccia d’oro’’.
Fabio Weik (Milano, 1984)
Il lavoro di Fabio Weik riflette l’attuale contesto storico e sociale, e il nostro rapporto con i media e la televisione. La sua produzione spazia da interventi in aree metropolitane agli spazi pubblici e privati, alle tele, fino all’alta moda. L’artista ha partecipato a diverse mostre sia collettive che personali, come la mostra collettiva TVTB al Museo Civico di Monza (2006), Street Art sweet Art al Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano (2006). Le mostre Tuscia Deliziosa e BEYOND THE CITY WALLS al Palazzo Orsini di Viterbo (2009 e 2010). Design for Charity allestita alla Triennale di Milano (2010), Street Players al San Siro Museum di Milano (2011), la mostra How do you feel Today all’ Anteprima Art Temporary Museum di Bari (2012). MADinITALY allestita alla Enim Artists Gallery di Blanca in Spagna (2015) e Prism alla COLD KRUSH Gallery di Unley in Australia (2014). MAPS TILL YOU DROP alla Street Art Gallery di Dubai (2015), e KVADRART alla Wallery Gallery di Stoccolma (2017).
Seguono le mostre personali Sinergie alla Fabbrica Borroni di Milano (2010), Start up al Museo della Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (2010). I giovedì del Daverio alla Teseo Gallery di Milano (2013), le mostre di Dubai Hourses HeART, alla Dubai International Horse Fair a cura della IBC Art Gallery (2014), e WEIK alla Vision Gallery (2015). Le mostre Opere plurali alla Galleria Giordani di Milano
(2015), Ermeneutica Cap.I, presso lo spazio LEÀ di Milano (2019) e BALLA! alla Ride Milano Gallery (2020). Con il progetto BALLA! ha vinto il Premio Stromboli (2022) realizzando un intervento site-specific sull’isola nella Chiesa di San Bartolomeo.