All’appuntamento annuale di “Giù la maschera” ospite la compagnia di Alessio Boni, che ha portato sul palco del Teatro Verdi il “Don Chisciotte”. Alla scoperta di un personaggio che vuole vivere ancora dei suoi sogni
“Giù la maschera”, appuntamento irrinunciabile per gli amanti della prosa, quest’anno ha ospitato la compagnia di Alessio Boni, che ha fatto conoscere sul palco del Teatro Verdi uno dei romanzi cardine della Letteratura Spagnola: Don Chisciotte.
Insieme al cast, ha tratteggiato a un pubblico incuriosito e affascinato, la ricca complessità di questo personaggio iconico, fra i più conosciuti del mondo.
La trasposizione di Miguel De Cervantes è andata in scena da giovedì 6 febbraio e si concluderà oggi, domenica 9.
Boni, che interpreta Sancho Panza, ha spiegato che il Don Chisciotte (interpretato dall’attrice turca Serra Yilmaz) è un uomo che combatte per i suoi sogni.
Spesso, questi prendono la forma di mulini a vento, chimere e ostacoli apparentemente insormontabili. Lui è un uomo che ha il coraggio di combattere le avversità perchè vuole crederci.
Sognare sembra appannaggio solo di menti sgombre, come quelle dei bambini, i quali vi rinunciano presto, non appena la loro vita comincia a traboccare di responsabilità.
E allora vengono chiusi nei famosi cassetti.
Boni ha così giocato con il pubblico di “Giù la maschera” e cercato di stimolare la sua capacità di sognare per poterlo comprendere.
Inevitabile il dualismo con Sancho: i due protagonisti infatti sono complementari. Uno è più prosaico, l’altra più idealista. E si crea una vera e propria osmosi tra i due. L’evoluzione dei due protagonisti e del loro rapporto è inscritta tutta nella metafora del sogno.
Oltretutto, il pubblico vedrà numerosi di cambi di scena e di personaggi, che darano l’impressione del susseguirsi di decine e decine di attori, quando invece uno di loro ne interpreta anche 8.
È stato fatto un interessante parallelismo con i Don Chisciotte dell’epoca moderna, quelli che si battono costantemente per un ideale. Fra i diversi nomi, citata anche Greta Tumberg.
E infine, la chiosa che suona quasi come un mantra: “Se non si coltivassero i propri sogni” -spiega Boni- “la vita sarebbe solo un susseguirsi di doveri e bisogni”.