In scena al Teatro dell’Università di Salerno Giovanni e Paolo. Al di là di Falcone e Borsellino, il testo di Alessandra Camassa sulla lotta alla mafia
Giovanni e Paolo. Al di là di Falcone e Borsellino è lo spettacolo andato in scena nel Teatro di Ateneo del campus salernitano, il 23 maggio, a 22 anni esatti dalla strage di Capaci.
La sezione di Salerno dell’Associazione Nazionale Magistrati, in collaborazione con Università degli Studi di Salerno, Ente Provinciale per il Turismo Salerno, Comune di Salerno, Associazione culturale muSArte-tour e VeliaTeatro (Associazione culturale Compagnia Michele Murino – Cilento Arte), ha voluto rappresentare Giovanni e Paolo. Al di là di Falcone e Borsellino, uno spettacolo per ricordare e aiutare a migliorare il nostro ruolo di cittadini.
Il testo di Alessandra Camassa, magistrato attualmente presidente della Sezione Penale del Tribunale di Trapani, ha preso vita diventando uno spettacolo teatrale unico e coinvolgente su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Il 23 maggio del 1992 fu brutalmente ucciso Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, e dopo pochi mesi, il 19 luglio, in via D’Amelio a Palermo il giudice Paolo Borsellino rimase vittima, insieme a cinque uomini della scorta, di un tragico attentato.
L’opera Giovanni e Paolo. Al di là di Falcone e Borsellino sulla questione della lotta contro la mafia, coinvolge i due magistrati oltre ogni interpretazione mitizzante.
Un significativo passo dell’opera introduce gli spettatori in un luogo metafisico: “Siamo nella Casa degli Uomini Eletti. Qui si trovano tutti quelli che in vita si sono distinti per coraggio, onestà, dedizione al lavoro, ma che non sono stati uomini perfetti. Non è dunque il paradiso“. Qui si incontrano Giovanni e Paolo animando la scena buia.
L’imbarazzo iniziale lascia gradualmente il posto al ricordo della vita condivisa, mentre le differenze tra i due personaggi restano anche nella “Casa degli Uomini Eletti“.
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Giovanni e Paolo sono stati interpretati da Gaspare Balsamo e Dario Garofalo, a cui è stata affidata la regia e la drammaturgia; Giusy Zaccagnini ha recitato la parte della moglie di Falcone. Le scene sono state curate da Lucia Mammana e Sara Pellegrini, mentre i costumi sono di Aurora Damanti e Letizia Mascagni.
Alla manifestazione il Rettore Aurelio Tommasetti si è complimentato con Alessandra Camassa, che è riuscita a far conoscere il vero volto di Giovanni e Paolo, oltre l’eroicità.
Le parole che risuonano nella mente dello spettatore e lo invitano al valore civile sono: “Noi non siamo stati degli eroi“.
Giovanni e Paolo non sono un ricordo, ma le loro idee sul rapporto tra magistratura e politica sono attualissime e hanno bisogno di testimoni. Toccando il problema del circolo vizioso nel rapporto tra politica e mafia, l’unica conclusione possibile per Giovanni e Paolo è questa: “C’è bisogno di leggi adeguate“!