Giornata Mondiale della Gioventù 2016: cosa è e i riferimenti per partecipare con la Diocesi di Salerno. Ecco il programma
[ads1]La Pastorale Giovanile della Diocesi di Salerno rinnova l’invito a partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù 2016 (sito ufficiale internazionale e qui il sito italiano), che quest’anno si terrà in Polonia, Cracovia. Come già accennammo in altro contesto, la Curia ha predisposto un fondo di solidarietà per permettere ad alcuni giovani poco abbienti di partecipare a questa intensa esperienza.
Occasione per stare insieme e per divertirsi, oltre che per condividere la Fede. Essenzialmente questo è la Giornata Mondiale della Gioventù. Milioni di giovani (alla scorsa edizione erano 3 milioni) si incontrano ogni tre anni in quello che potremmo definire un raduno della spiritualità.
Voluto da Giovanni Paolo II, questo momento di aggregazione aiuta i giovani ad allargare gli orizzonti della mente, ad uscire da un’idea di Fede e di religione piuttosto superficiale – rischio connesso ad un’esperienza di fede che non vive il rischio dell’incontro – scontro con l’altro.
Giovanni Paolo II, profondamente radicato con la sua esperienza nelle problematiche quotidiane delle persone, seppe dare ai giovani la chiave per vivere la spiritualità cristiana: l’incontro con l’altro, abbandonando la comfort zone dei propri luoghi di origine.
Ancora una volta, avevamo la dimostrazione che la Chiesa trova innovazione e rinnovamento nel ritorno alle origini: chi avrebbe mai pensato che la proposta di un pellegrinaggio potesse essere la risposta alle esigenze della gioventù moderna?
Le iscrizioni per la Giornata Mondiale della Gioventù 2016 sono aperte già dall’Ottobre scorso e sarà possibile iscriversi fino al 13 Maggio; tuttavia, chi si iscriverà entro 19 marzo 2016 potrà godere di uno sconto.
Qui la pagina del sito web Pastorale Giovanile per le iscrizioni con tutte le informazioni del caso e da cui è possibile scaricare il modulo per l’adesione.
In un contesto sociale che non è più virato ad una formazione europea ma ad una formazione globale – un contesto in cui le esperienze all’estero sono la naturale conseguenza di un percorso comunitario, per esempio si pensi ai programmi europei quali Erasmus, qui parlammo di Turiart – sembra fondamentale che anche l’esperienza di fede dei più giovani possa diventare più genuina nello scambio con gli altri ma soprattutto liberarsi dai pesanti schemi della ripetitività e di un ritualismo che porta a pensare che la salvezza sia chiusa in Chiesa e non invece da trovare nel dialogo, nel confronto e nella dedizione al prossimo.
< Una fede che non diventa cultura è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta>
Giovanni Paolo II