Ricorre oggi, 13 agosto, la 38esima Giornata mondiale dei mancini, per celebrare l’orgoglio mancino marchiato per lungo tempo da assurdi pregiudizi
Organizzata per la prima volta nel 1976 dall’associazione “Lefthanders International”, la giornata intende ricordare le disparità tra mancini e destrimani, senza farne però motivo di discriminazione come è avvenuto in passato.
In effetti già l’etimologia della parola mancino non aiuta a considerare il mancinismo positivamente. Mancino deriva infatti dal latino “mancus” ed è sinonimo di mutilato e storpio. Nel corso della storia la mano sinistra è stata spesso considerata la “mano del diavolo”, degli “invertiti” e dei “rovesciati”. I bambini erano costretti, anche con punizioni corporali, a scrivere con la mano destra. Negli anni ’20 il mancinismo fu addirittura associato alla demenza e negli anni ’40 fu messo in relazione con la dislessia. Solo a partire dagli anni ’70 è stato considerato come una caratteristica individuale e si è smesso di imporre l’uso della mano destra.
La Giornata internazionale dei mancini ricorre il 13 agosto perché nel 1976, anno della prima edizione, questo giorno cadde di un venerdì 13, che rappresenta l’equivalente ‘scaramantico’ anglosassone del nostro venerdì 17: un modo di ribadire come i mancini pensino il mondo alla rovescia.
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Ma cosa distingue i mancini? Secondo una tra le teorie più accreditate, nei mancini l’emisfero destro del cervello è dominante: per questo motivo, oltre a essere più portati all’uso manuale della sinistra (perché ogni metà del corpo è comandata dall’emisfero cerebrale opposto), avrebbero anche una prevalenza dell’intuizione e della creatività sul pensiero analitico. Inoltre la maggior padronanza nell’uso del corpo li renderebbe addirittura più bravi a letto.
Nel mondo una persona su dieci è mancina, con prevalenza tra gli uomini. Esempi illustri ci giungono sia dal passato, che dal presente, basta citare Einstein e Michelangelo, Lady Gaga, Armando Maradona, Barack Obama, Bill Gates, Claudio Amendola, Tom Cruise e molti altri.
Uno studio condotto dal dottor Nicki Langer e da suoi collaboratori dei Dipartimento di psicologia e neuropsicologia dell’Università di Zurigo ha dimostrato come “fare il mancino sveglia il cervello”, quindi approfittiamo di questa ricorrenza per sfatare false credenze e per giocare ad essere mancini per un giorno.