Il #Giffoni50Plus prende vita ufficialmente e riparte da Bergamo, luogo simbolo dopo l’anno e mezzo legato al Covid. La presentazione
È nei momenti di incertezza che gli eventi e le istituzioni culturali devono assumersi la responsabilità di fornire punti di riferimento, restare saldi, indicare nuove prospettive, rinforzare il senso di collettività. Non a caso l’edizione #Giffoni50Plus è stata presentata, questa mattina, in diretta streaming da Bergamo dal fondatore e direttore Claudio Gubitosi, alla presenza del sindaco Giorgio Gori. Un segno di rinascita in uno dei luoghi più segnati dal primo lockdown.
“La scelta di presentare Giffoni a Bergamo è fondamentale – ha scritto il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, in un messaggio dedicato al festival – porta in una delle città più colpite dalla prima ondata della pandemia, l’energia di uno degli eventi più amati del nostro Paese. Migliaia di giovani di nazioni diverse si ritroveranno per celebrare di persona #Giffoni50Plus. Le emozioni che caratterizzano questo speciale appuntamento rinnoveranno l’intenso rapporto tra i ragazzi e il cinema, promuovendo curiosità, interesse, voglia di ricerca. Un’occasione importante, maggiormente in un momento come questo dove i bambini e gli adolescenti soffrono per le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria. Auguro ogni successo a Giffoni e ai suoi giffoner”.
Messaggio anche da parte di Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania: “Sono idealmente con voi per questo straordinario evento che annuncia e rilancia una storia che si ripete da oltre mezzo secolo – scrive De Luca – Le due parole che sono state coniugate oggi a Bergamo e tra pochi giorni a Giffoni sono “rilancio” e “ripartenza”. Due concetti che ne sottintendono tanti altri, di uguale se non maggiore importanza: giovani, cinema, cultura. È il mix che il nostro festival senza frontiere propone anche quest’anno con un programma coinvolgente e di grande qualità, ma soprattutto è l’occasione per contribuire a far ripartire l’Italia intera nel segno della responsabilità e della sicurezza. Tutti, e soprattutto i più giovani, vengono da mesi terribili. Non è finita la battaglia, anzi dobbiamo prepararci ad essere ancora più forti e ad usare con determinazione l’arma delle vaccinazioni. Il festival sarà gioia, divertimento, cultura, finalmente leggerezza e, per quanto possibile, dovrà essere davvero una ripartenza per tutti. Ed è significativo che questo messaggio, prima che dalla Campania, parta da una città e da una regione amica come la Lombardia, che ha conosciuto e affrontato con determinazione mesi davvero terribili”.
Bergamo, infatti, non è una scelta casuale come lo stesso direttore Gubitosi racconta: “Quello che abbiamo raccontato qui è il nostro più ambizioso programma. Questa città rappresenta per noi tutti un punto di riferimento indispensabile. La risposta della comunità locale ha generato una forma di contaminazione positiva, una forza opposta a quella oscura della pandemia e della paura. Ha dato un esempio con una straordinaria voglia di riscatto. Un punto di riferimento prezioso per tutti”. Ed è esattamente questa la prospettiva: “Parlare di Giffoni 2021 non è solo la descrizione di attività ed eventi, racconta una storia: è una dichiarazione d’amore – continua – di ragazze e ragazzi che si sono sentiti in un mondo sospeso, soli, incompresi o ignorati. Tutto ciò ora deve trovare una giusta collocazione ed è per questo che, oggi più che mai, i giovani sono la nostra guida nell’ideazione di questa edizione”.
Una reinvenzione che attribuisce alla parola festival un nuovo significato: “Questi eventi culturali possono e devono avere un ruolo che va ben oltre il glamour, i red carpet e l’intrattenimento fine a se stesso – aggiunge – possono diventare cronache del nostro tempo e offrire strumenti per interpretare il presente, evidenziare gli interrogativi e i dubbi, individuare le novità e le esigenze. L’idea di Giffoni è rinnovata dalla convinzione che il ruolo richiesto oggi alla cultura sia sempre più necessario, indispensabile al costante miglioramento del sistema valoriale della società e del Paese. Questo è il percorso tracciato per il futuro ma è già essenziale nel presente: è la grande opportunità offerta dalla cultura ed è il dovere dei festival”.
“La scelta di portare Giffoni a Bergamo – ha dichiarato il sindaco Giorgio Gori – è innanzitutto un segno di grande amicizia verso i nostri cittadini, di cui siamo onorati e grati. Ho una particolare attenzione per quello che si fa a Giffoni. Questa vostra decisione è uno stimolo alla ripartenza. Seguiamo e apprezziamo da molti anni il festival – ha aggiunto – frequentata da centinaia dei nostri ragazzi. È un evento unico al mondo. Giffoni si svolge in un piccolo paese che ha saputo imporsi all’attenzione del mondo. Sappiamo quale straordinaria energia positiva sia ogni volta in grado di generare. La possibilità di attingere a quell’energia è proprio ciò di cui Bergamo ha bisogno in questo momento così particolare della sua storia. Sapremo ricambiare questa energia. Il Festival Giffoni è il regno della creatività e dei giovani, e sono proprio questi gli ingredienti che servono alla nostra rinascita. Mi piacerebbe che quello di oggi non resti un episodio e ci fosse una collaborazione costante e duratura per il futuro. Infine – così ha concluso Gori – una piccola nota personale: conosco da moltissimi anni Claudio Gubitosi, ideatore e anima del Festival, e a lui mi lega un affetto sincero. Sono stato più volte a Giffoni e in piccolissima parte ho cercato di contribuire, nella mia precedente vita professionale, a sostenere la crescita del Festival. Ho molta ammirazione per ciò che Claudio e giffonesi sono stati capaci di realizzare in quel piccolo angolo di Campania. È una delle più chiare dimostrazioni di quali siano le potenzialità del nostro Sud, sostanzialmente illimitate, se nutrite di passione, competenza e coraggio imprenditoriale”. E ancora: “Nel 2022 Procida sarà Capitale della Cultura, ma nel 2023, su designazione del Parlamento Italiano, toccherà a Bergamo e Brescia. Sarà questa l’occasione per costruire un ponte tra Bergamo e Brescia con Giffoni. Studieremo il modo per farlo. Non mancheranno le idee e la creatività”.
Entusiasta anche il presidente dell’Ente Autonomo Giffoni Experience, Pietro Rinaldi: “In questi mesi non abbiamo mai fatto mancare la nostra vicinanza ai bambini e ai ragazzi – ha detto Rinaldi – a coloro che, molto probabilmente, sono stati i più colpiti dalla pandemia. Ecco perché oggi siamo qui, a Bergamo, uno di quei luoghi che ha saputo rialzarsi e ritrovare le energie necessarie per ripartire. Non nascondo, perciò, la mia emozione nel trovarmi qui stamattina a celebrare un momento che entra di diritto nella storia di Giffoni e direi anche nella storia di Bergamo e dell’Italia. Abbiamo bisogno di gioia e di bellezza”.
Non ha potuto prendere parte in presenza all’incontro, il sindaco di Giffoni Valle Piana, Antonio Giuliano, ma ha comunque dimostrato la sua vicinanza con un videomessaggio di saluto: “Vorrei innanzitutto ringraziare – ha detto – l’amministrazione comunale e la comunità di Bergamo per l’ospitalità che ha riservato a Giffoni. Sono occasioni come queste che mettono in luce quanto sia grande il nostro Paese, quanto siano forti e salde le nostre radici e come gli elementi di unione vincano sempre su tutto. – ha continuato – E’ indubbio il valore di questa giornata: presentare l’edizione #Giffoni50Plus a Bergamo significa unire idealmente l’Italia e proiettarla nel mondo grazie a quei valori di solidarietà e coesione che sono tratto comune, patrimonio genetico nazionale. Ringrazio, perciò, il direttore Claudio Gubitosi per questa felicissima scelta. Siamo pronti ad accogliere i tremila giurati che quest’anno saranno a Giffoni. Si continua a lavorare, inoltre, per dare nuovi spazi ai giovani, per dare nuovi spazi a Giffoni. Faccio riferimento ai lavori in corso per il Museo e l’Arena. Colgo, perciò, l’occasione – ha concluso – per rivolgere a Giorgio Gori l’invito a ritornare a Giffoni nei giorni in cui si svolgerà il Festival, in veste, questa volta, di primo cittadino. La cultura unisce ed è grazie alla cultura che cresceremo sempre di più come Paese”.
Visibilmente emozionata Caterina Castagna, ambassador di Bergamo, presente nell’aula consiliare del Comune. “Parlare di Giffoni è complicato – ha detto – Perché questa esperienza ti regala un bagaglio culturale importante che realizzi solo in seguito, quando ti scorrono davanti le diapositive di tutte le emozioni che hai vissuto. Sono felice che il direttore Gubitosi abbia scelto Bergamo per presentare il suo programma. La mia città è diventata il simbolo della lotta per la vita. E cosa altro è Giffoni se non vita?”. Con lei, tra i banchi, Leonardo e Livia dal Lazio, Eleonora da Milano, Andrea dalla Toscana, Fatima da Potenza, Federica da Trieste, Maria Vittoria da Ferrara, Giorgia da Vietri sul Mare, Giorgia da Pontecagnano, Gaia, Eleonora e Riccardo da San Donà di Piave, l’hub più vivace tra i tanti presenti in Italia e all’estero. La delegazione di ambassador, orgogliosa delle proprie radici e pronta a migliorare il mondo, come recita il claim del festival, ha provato a raccontare Giffoni e non a caso, le parole chiave sono state entusiasmo e rinascita.
La presentazione di #Giffoni50Plus è stata preceduta da un messaggio dell’attore Alessio Boni, a cui Bergamo ha dato i natali: “Sono onorato del fatto che Giffoni abbia scelto la mia città per raccontarsi. E’ il simbolo del Sud che si avvicina al Nord e questo è stupendo. Del resto lo sappiamo tutti che è un evento speciale proprio per l’energia che sa trasmettere”. E di energia ha parlato anche Riccardo Zanotti, voce, compositore e autore della band Pinguini Tattici Nucleari, ospite dell’edizione 2020: “L’anno scorso ho potuto toccare con le mani, gli occhi ed il cuore lo spirito di Giffoni. Per noi è stata una boccata di aria fresca in una estate complessa di un anno infausto. Sentire come questa esperienza sia capace di cambiare la vita dei ragazzi è davvero speciale”.
Il festival, in programma dal 21 al 31 luglio a Giffoni Valle Piana, durerà dieci giorni. “Uno in più, è un dato puramente simbolico ma ha un senso ben preciso – prosegue Gubitosi – è un giorno che abbiamo dedicato al tema dell’identità. Il grido di felicità che a luglio si sentirà provenire da Giffoni è quello di una nuova generazione, che vuole contribuire alla necessaria trasformazione della società”. Ancora una volta da Giffoni partirà un messaggio di speranza: il 21 luglio, infatti, ci sarà la consegna dei passeggini alle coppie che hanno aderito all’iniziativa Bonus Bebè, fortemente voluta da Gubitosi per dare un segnale a quanti, nel corso di quest’anno, sono diventati genitori. E ancora tutte le coppie che hanno in programma di sposarsi durante il periodo del festival potranno scattarne un ricordo sul blu carpet.
Anche per questa edizione saranno rispettati tutti i protocolli vigenti in materia di sicurezza. Distanziamento, controllo degli accessi, prenotazioni obbligatorie agli eventi aperti al pubblico, sedute personalizzate nelle sale, misurazione della temperatura: sono solo alcune delle precauzioni messe in campo. A queste si aggiungono due importanti novità: Giffoni ha dotato tutte le sale di un sistema di sanificazione dell’aria all’avanguardia, inoltre tramite l’app ufficiale sarà possibile consultare il programma, oltre che sul sito, anche da mobile in assenza di cataloghi cartacei.