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GFF stellare: arrivano Giorgia Wurth, Roberto Farnesi e Anna Safronick.

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GFF stellare: arrivano Giorgia Wurth, Roberto Farnesi e Anna Safronick.

Ancora grandi ospiti al GFF. Nella tarda mattinata di ieri la stampa ha incontrato i tre attori della fortunata  serie tv di Canale 5 , Le tre rose di Eva:  Giorgia Wurth,  Roberto Farnesi,  e Anna Safroncik.  Subito si inizia con alcune domande sull’infanzia e sul loro rapporto con la scuola e lo studio. “Io andavo a scuola a Kiev dove si studiava davvero molto – ricorda Anna  Safronick, la prima a rispondere – da piccola ero una bambina birichina, che amava studiare solo le materie che le piacevano. La mia favola preferita era Cappuccetto Rosso”.

Tra le letture predilette della Wurth c’erano le favole di Esopo, che tutt’ora ama leggere insieme ai suoi nipoti. “Alle elementari ero una  bambina  cattiva che odiava i maschi e li picchiava – racconta ancora la Wuth, parlando del suo rapporto con la scuola – poi, una volta giunta alle medie, ho cominciato ad amarli. A scuola andavo bene ed amavo studiare”. Roberto Farnesi invece ha confessato di essere un tantino più pigro: “Leggevo le favole classiche – ricorda – ma sono sempre stato un ragazzino pigro e allo studio preferivo il divano” . Non poteva poi mancare la domanda sul tema portante dell’edizione del festival:  la Felicità . “La felicità non è un punto d’arrivo – ha risposto la Safronick – ma il viaggio verso una meta che si desidera tanto.  Essa si può raggiungere  tutti giorni nella quotidianità delle cose . E’ quella serenità  che dobbiamo trovare dentro di noi”.

Dello stesso parere è parsa la collega Giorgia Wurth: “Secondo me – precisa – la felicità è come quando hai tanta, ma tanta, sete e poi dopo una lunga ricerca riesci a bere dell’acqua che ti disseta.  E’ il sentimento che deve soddisfare i bisogni primari:  è  la sete, la fame, l’amore, la salute.” Roberto Farnesi, invece, confessa che  la felicità è fatta di attimi e credere che possa essere uno stato continuo è un’utopia. Immancabili le battute sulla condizione  attuale della televisione italiana. “Non esistono più i personaggi e gli autori di una volta – commenta Farnesi – la fiction secondo me è l’unico genere che si salva” . Duro invece il giudizio dell’attrice genovese Giorgia Wurth: “La tv generalista è morta a livello contenutistico e questo è accaduto  soprattutto alla Rai. Io sono per la sua privatizzazione – precisa – non è possibile che una tv pubblica venga regolata da dinamiche politiche”. E ancora : “Mi piacciono tantissimo i canali del digitale perché non sono vincolati dai numeri dell’audience”. Anna Safronick ha invece osservato che il calo della qualità  televisiva è dovuto alla crisi generale che stiamo vivendo. “Cambiano i tempi – conclude – cambiano gli obiettivi e cambia la televisione”.