Si sono tenuti oggi alle 12, nella chiesa di San Pietro in Gessate, di fronte al Palazzo di Giustizia di Milano, i funerali di Gerardo D’Ambrosio, ex procuratore capo di Milano e membro attivo del pool di magistrati che si occupò dello scandalo Tangentopoli
La morte di Gerardo D’Ambrosio è avvenuta nella giornata di ieri, lunedì 31 marzo, al Policlinico di Milano dove era ricoverato da qualche giorno per una grave insufficienza cardiorespiratoria.
Il nome di Gerardo D’Ambrosio è legato essenzialmente a due avvenimenti importanti della cronaca italiana: il caso Pinelli e Tangentopoli.
All’indomani della strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969, durante le indagini che furono svolte, l’anarchico Giuseppe Pinelli morì nella Questura di Milano e venne posto sotto processo il Commissario Luigi Calabresi.
L’inchiesta sulla morte di Pinelli fu chiusa e archiviata proprio da Gerardo D’Ambrosio, allora giudice istruttore, che escluse l’ipotesi di omicidio e assolse, quindi, il Commissario Luigi Calabresi.
Allo scoccare del 1992 Gerardo D’Ambrosio fu tra i protagonisti (insieme a Francesco Saverio Borrelli, Ilda Boccassini, Antonio Di Pietro, Piercamillo Davigo, Tiziana Parenti, Gherardo Colombo, Francesco Greco) del Pool della Procura della Repubblica di Milano che si occupò dell’inchiesta Mani pulite.
Questa espressione andò a designare una lunga stagione degli anni ‘90 caratterizzata da tutta una serie d’indagini giudiziarie condotte a livello nazionale nei confronti di esponenti della politica, dell’economia e delle Istituzioni italiane.
Le indagini portarono a galla un sistema di corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti ai livelli più alti del mondo politico e finanziario italiano, che venne chiamato, appunto, Tangentopoli.
Nell’inchiesta furono coinvolti ministri, deputati, senatori, imprenditori e, perfino, ex Presidenti del Consiglio; le indagini diedero vita, oltre che a una grande indignazione dell’opinione pubblica, anche, di fatto, a una vera e propria rivoluzione della scena politica italiana. Partiti storici come la Democrazia Cristiana, il Partito Socialista Italiano, il PSDI, il PLI sparirono o, comunque, furono fortemente ridimensionati, tanto da far parlare di un passaggio dell’Italia a una Seconda Repubblica.