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GdF Salerno, trasferimento fraudolento di denaro: 7 indagati

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GdF Salerno, trasferimento fraudolento di denaro: 7 indagati

La Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali nei confronti di un uomo

Nella mattinata odierna, la Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito un’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta di questa Procura, applicativa di misure cautelari personali e reali nei confronti di F.C. (cl. 78) — soggetto già condannato per reati di associazione mafiosa, estorsione, rapina e porto abusivo e detenzione di armi — e G.G. (cl. 66), imprenditore salernitano nel settore edile, entrambi indagati per il reato di trasferimento fraudolento di valori.

In particolare, sono stati disposti gli arresti domiciliari a carico di F.C. e l’interdizione per 12 mesi dall’esercizio di attività imprenditoriale e di ricoprire uffici direttivi delle persone giuridiche e di impresa nei confronti di G.G. Contestualmente, si è proceduto alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di ulteriori n. 5 persone fisiche indagate per il reato di riciclaggio, in quanto avrebbero messo a disposizione di F.C., in cambio di utilità, carte di credito e prepagate loro intestate.

Le indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Salerno, attraverso minuziosi accertamenti bancari e contabili, hanno consentito, in prima battuta, di rilevare passaggi di somme di denaro e altre utilità, corrisposte, apparentemente in assenza di motivate giustificazioni, dalle società dell’imprenditore edile a beneficio di C.. I successivi approfondimenti investigativi hanno permesso di ipotizzare tali flussi finanziari quale corrispettivo riconosciuto a C., a fronte della sua qualità di “socio occulto” nelle attività imprenditoriali condotte da G.

Secondo la prospettazione accusatoria, allo stato delle investigazioni condivisa dal G.I.P., la mancata formalizzazione dell’effettivo ruolo ricoperto da C. nella compagine societaria è stata avallata dall’imprenditore, al fine di eludere le disposizioni in materia di prevenzione patrimoniale e di agevolare la commissione dei delitti di riciclaggio e di reimpiego. Le continue dazioni di denaro sarebbero state poi in parte giustificate attraverso l’assunzione soltanto formale, di C. quale dipendente dell’imprenditore, avvenuta in un periodo immediatamente successivo al termine del regime di sorveglianza speciale a cui il primo era stato sottoposto.

Tra le utilità che si suppone siano state riconosciute a C. sarebbero ricompresi tre mini-appartamenti, del valore complessivo di circa 700.000 mila euro, facenti parte di un complesso immobiliare sito in una zona di pregio di Salerno, nonché la cifra di 108.000 euro versata su carte intestate a soggetti terzi. Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca riguarda tre mini-appartamenti, somme di denaro per un importo complessivo superiore ai 200.000 euro e l’intero capitale sociale della PFP G.