Home Cronaca Furgone bianco: a Sarno degenera il fenomeno

Furgone bianco: a Sarno degenera il fenomeno

0
Furgone bianco: a Sarno degenera il fenomeno

Spopola su internet il caso della “Gang del furgone bianco”. A Sarno degenera il fenomeno e viene distrutto un veicolo

[ads2] Da circa una settimana, tramite le pagine di Facebook sta circolando la voce di un gruppo di extracomunitari che rapiscono i bambini presso gli istituti scolastici per ucciderli e rivendere i loro organi al mercato nero. I tratti identificativi di questi criminali sono il furgone bianco con targa abrasa e le maschere da pagliaccio, simili a quelle del famoso “Pennywise” dell’film cult “IT” di di Stephen King. In realtà si tratta di una bufala che gira sui social da ormai tre anni.

Furgone BiancoLa notizia, al contrario, non viene considerata come falsa e fa il giro dello stivale partendo da Roma e arrivando in ogni angolo d’Italia. Lo scoop ha generato un tale shock mediatico che ha messo in allerta tutte le famiglie che hanno preso provvedimenti e segnalato qualsiasi attività sospetta inerente al fenomeno. Anche a Sarno, da qualche giorno, cominciavano a girare tra le pagine di Facebook le fotografie di un furgone bianco parcheggiato all’interno degli spazi antistanti gli edifici scolastici. Partendo da questo, la popolazione ha deciso di farsi “giustizia” da sola.

Nell’ultima settimana, sulle pagine sarnesi del social più famoso al mondo, era apparsa una foto scattata dalla scuola media “Giovanni Amendola” di un furgone parcheggiato nell’area di sosta dell’ICT “G. D’Orso”. I ragazzi dell’istituto tecnico, avendo riconosciuto il mezzo di trasporto dalla fotografia, hanno preso d’assalto il veicolo distruggendolo. Il furgone bianco apparteneva a un extracomunitario sulla cinquantina con regolare permesso di soggiorno che lavora da tanti anni in Italia come venditore ambulante presso il mercato.

Ennesima vittima di un sistema d’informazione che dovrebbe servire per diffondere più facilmente il sapere e la conoscenza, invece viene usato come strumento per diffondere il panico tramite notizie senza alcun fondo di verità.