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Fukushima, tangenti in cambio di un miracolo

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Fukushima, tangenti in cambio di un miracolo

Takanori Fukushima, tangenti in cambio di cure miracolose

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Salerno – Un alone di mistero avvolge il lungo racconto sulle presunte tangenti al reparto di neurochirurgia dell’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno, dove da tre anni è stato coinvolto anche il consulente Takanori Fukushima. È lui il chirurgo finito nel giallo del consulto sul presunto tumore del Papa. Nella giornata di ieri, proprio Fukushima, ha smentito tutto, dichiarando che tutta la storia è solo una “bufala” dalla casa americana di Raleigh in Nord Carolina. Il giallo del Papa sembrerebbe finalmente concluso.

Fukushima
Fukushima

Il medico tiene a sottolineare che lui ha operato anche persone indigenti, ma dalle ultime indagini sembrerebbe che, sui tre anni di “consulenza gratuita” dichiarati dallo stesso medico, siano state percepite tangenti in cambio di cure miracolose.

In procura già ci sono faldoni su faldoni: le parole dei testimoni, la paziente ricostruzione del fiume di danaro fatto viaggiare sulla tratta Pisa-Salerno-New York, le centinaia di milioni di euro delle presunte mazzette versate dai pazienti per importi tra i 50-60 mila euro ad intervento. Le tangenti sarebbero state “coperte” come “donazioni scientifiche” in cambio di un operazioni celeri senza rispettare le liste di attesa.

L’indagine sul chirurgo giapponese e il giro della presunta corruzione è ormai chiuso. “Il Maradona della neurochirurgia” come viene definito dall’allievo, Gaetano Liberti, anch’esso indagato dai PM salernitani insieme al primario Luciano Brigante.

Liberti lavora nella sanità pubblica a Pisa ma presta anche la sua attività nella clinica privata di San Rossore, sede del “Fukushima brain institute” (Fbi), la cassaforte del professore ma anche la città da dove partivano i “vagoni” con i disperati ad un passo dalla morte. È proprio da Pisa che, da tre anni, “spediscono” ammalati affetti da tumori cerebrali con la promessa e la speranza che, all’ospedale di Salerno, avrebbero trovato la salvezza attraverso le operazioni del luminare della neurochirurgia.

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