In onore della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei, Mons. Marco Frisina con il coro della Diocesi di Roma, trasforma la festività camerotana in un profondo concerto-meditazione nel mese mariano
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Camerota, 8 maggio. Festa in onore della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei: nella forte vocazione della comunità, si attraversa il paese immersi in una suggestione musicale che invoca il bisogno di misericordia, serenità e grazia che hanno invaso il corpo e l’anima di Maria. Nel mese mariano, dunque, la rassegna corale è diventata una tradizione a Camerota, portando quest’anno all’incontro con il coro della Diocesi di Roma, diretto da Mons. Marco Frisina, in un concerto-meditazione che ha aggiunto alla musica un profondissimo senso religioso.
Mons. Marco Frisina ha introdotto il suo “pensiero” cristiano nell’omelia della celebrazione del mattino, quando ha descritto la «Terra come un luogo di passaggio, in cui gli anni anagrafici possono essere anche tanti, ma mai come l’eternità del Paradiso»: è un premio, la vacanza che l’uomo può prenotarsi vivendo secondo una costante “connessione” (termine che riprende dalla dimensione virtuale odierna), adottando il linguaggio flessibile e fortemente comunicativo di papa Francesco.
Frisina regala sorrisi e gioia, rassicura i cuori più fragili e mostra la potenza di un canto dal sapore collettivo, universale, poetico e passionale, come la Sacra Scrittura.
Una giornata intensa, trascorsa in compagnia di Mons. Marco Frisina a Camerota, grazie alla Parrocchia di San Daniele e San Nicola e alla Diocesi di Teggiano-Policastro, che ci annuncia una dimensione corale imbevuta di valori religiosi, raccontandosi alla chiesa gremita attraverso le voci del coro della Diocesi di Roma, per la prima volta accompagnato dalla Zefiro Chamber Orchestra e con il preludio, toccante, della violinista Daniela Cammarano (nel brano Ave Maris Stella).
In un’osmosi irripetibile si incontrano la festa della Madonna del Rosario, la solista Cammarano, la Zefiro Chamber Orchestra e il coro della Diocesi di Roma; tutto coordinato dalla direzione di Mons. Marco Frisina, che trasporta gli animi in un percorso musicale e biblico della misericordia (tema del Giubileo, anticipando il Giubileo delle Corali a Roma).
Ogni brano, infatti, è una brevissima ma intensa omelia, che racconta come nasce la musica sacra del Maestro, trovando ispirazione nell’esegesi della Bibbia, nell’intima conoscenza della misericordia di Maria, simbolo della grazia, così come nella solennità del mistero divino. La singolare capacità di Frisina nell’interpretazione musicale della parola biblica, esprimendo con miste declinazioni musicali il significato spirituale della Madonna, dona al coro un luminoso senso di serenità. Si riflette tanto nei solisti Paola Cecchi e Danilo Defant quanto in Lui, maestro di gioia e allegria, di giovinezza, che fa catechesi lasciando respirare i cuori, testimoniando la Fede nel compimento di una totale fiducia in Dio, come Maria del Magnificat (Luca, Cantico, Cap.1) ha contemplato.
Dai brani più “canonici” rivolti a Maria, Mons. Marco Frisina trasforma la festa votiva di Camerota in una dimensione corale che coinvolge tutti, prima portando il ritmo con le mani in Jesus Christ you are my life, e infine, riprendendo l’immagine del Paradiso nella condivisione totale della musica liturgica: preghiera, catechesi, spiritualità.
La spiritualità, a cui allude il vescovo di Teggiano-Policastro (Antonio De Luca), è necessaria per l’umanità di oggi disattenta e superficiale, in quanto unisce e fortifica la Fede – nelle parole del parroco di Camerota, don Andrea Sorrentino -, in un Comune che ha bisogno di aggregazione e di condivisione attraverso la cultura e l’arte, come conclude il sindaco Antonio Romano.
Non manca davvero nessuno nel coro di Frisina, chiudendo il concerto-meditazione con l’arrivo dei bambini per il brano Preferisco il Paradiso: Monsignore si rivolge al pubblico più volte, con la bacchetta ma nel sorriso, cerca di “insegnare” cosa c’è lontano dal Paradiso; ormai siamo tutti nel coro, perché c’è posto per tutti nell’opera di Dio.
Galleria fotografica All Rights Reserved Pietro Avallone
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