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Salerno, Francesco Petti rilegge “Otello” in un gioco di maschere e parole

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Salerno, Francesco Petti rilegge “Otello” in un gioco di maschere e parole

Piccolo Teatro del Giullare, Francesco Petti rilegge “Otello” in un gioco di maschere e parole

Salerno- “Si parla, nell’Otello, si parla tanto. Fino a morire di parole. Fino al grande silenzio che accompagna le morti ingiuste, quelle dei più deboli, dei più indifesi. Ed è proprio sulle debolezze, sulle insicurezze, sulle parti molli che il game master di questo tragico gioco agisce”. Così Francesco Petti descrive la sua versione dell’ “Otello” che andrà in scena da sabato 1 febbraio, alle ore 21, al Piccolo Teatro del Giullare di Salerno (via Incagliati, 2).

La celebre tragedia di Shakespeare messa in scena la prima volta nel 1604, trova nella rilettura registica di Francesco Petti un suo nuovo modo di essere rappresentata. Tre gli attori in scena: Andrea Bloise, Annalaura Mauriello e Carlo Roselli. I costumi sono di Paolo Vitale; il disegno luci di Virna Prescenzo; la scenografia di Francesco Maria Sommaripa, le machere di Alberto Ferraro.

Lo spettacolo, prodotto dalla Compagnia del Giullare, diventa in questo lavoro “quasi un gioco”, come lo stesso Petti lo definisce,ma con un finale tragico. Un gioco a nascondersi, a scoprirsi, a scoprire i lati più oscuri di se stessi, a riflettersi in specchi deformanti, un gioco di parole”. Nel suo nucleo fondamentale, è la storia di un manipolatore, un falso amico che con false notizie riesce a convincere una persona (che già vive le fragilità di chi è lontano dal proprio contesto di origine) che qualcuno lo stia ingannando. La conseguenza è un atto di violenza estrema nei confronti dell’anello più fragile della catena: una donna innamorata. Come direbbe qualche rozzo cronista di oggi, una violenza dovuta al “troppo amore”.

Petti poi aggiunge: Il nostro Otello punta al cuore di questa storia d’inganni, mettendo sulla scena solo i protagonisti principali del play shakespeariano”. Cinque le repliche: 2, 8, 9, 15, 16 febbraio. Il sabato alle ore 21 e la domenica alle ore 18.30.

GLI ALTRI SPETTACOLI DI FEBBRAIO. In novanta minuti sei attori della Compagnia Il Croco il 22 ed il 23 febbraio mostreranno cosa accade durante una cena molto particolare: “Amore perduto” è il titolo dello spettacolo tratto da “La cena dei cretini” di F. Veber, riadattato e diretto da Domenico Pinelli e Ciro Pauciullo. Il 29 febbraio e il 1º marzo torna “Angelus Domini” di Francesco Maria Siani e la regia di Antonello Ronga. Carla Avarista è Adelina. È il giorno del compleanno di suo figlio: gli ha preparato una torta di mele, la sua preferita. Lo sta aspettando, lui verrà e lo stringerà tra le sue braccia, gli racconterà di una vita costretta, subita nel suo ruolo di figlia, di sposa, di madre.