Ieri al Museo FRAC l’incontro – laboratorio con Francesca Poto. L’incisione tra nuovi materiali e nuove sperimentazioni
[ads1] Sabato 9 Gennaio, al FRAC di Baronissi, nell’ambito della mostra “Peter Willburger & i suoi amici”, si è tenuto l’incontro con l’artista salernitana Francesca Poto, da anni tra le maggiori interpreti della grafica d’arte contemporanea.
L’incontro, che ha visto protagonista l’artista salernitana e le sue opere, presieduto dall’assessore alla cultura Emanuela Migliore e il direttore del Museo Frac Massimo Bignardi, si è articolato in due momenti: il primo dedicato alle nuove esperienze e sperimentazione dell’artista, il secondo dedicato ad un’esperienza pratica di laboratorio.
“Mi sento onorata che il mio intervento cada all’interno della mostra dedicata a Peter Willburger – dichiara Francesca Poto. Ho avuto modo di conoscerlo, lavorare con lui ed apprezzare la sua tecnica. L’artista pone come soggetto base dei suoi lavori la figura della sirena alata passando dall’incisione su carta a quella su plexiglas in un’evoluzione tecnologica degli strumenti e della tecnica tradizionale”.
“La scelta di inserire artisti salernitani, come Poto e Bevilacqua, segna la voglia di stabilire un dialogo più aperto con Salerno – rivela Bignardi. “Con Poto si stabilisce un legame tra la tecnica e la nuova ricerca che spinge l’incisione verso la contemporaneità, piegare uno strumento ai desideri della propria immaginazione andando oltre la banalità che le immagini offrono.
Ad aprire la serata l’intervento dell’assessore Migliore: “L’incisione è un linguaggio estremamente interessante, è una grossa sfida che l’artista compie, non soltanto a cogliere il proprio spirito creativo, ma un atto di fiducia nell’affidare la proprio intuizione ad un’impressione su un foglio. Non più un disegno, Con l’incisione si entra in una dimensione quasi scultorea, tridimensionale”. [ads2]