Quando le immagini rappresentano la realtà, un filo sottile ci conduce ad eventi,parole, incontri passati. Storie raccontate dai nostri nonni, lette sui libri, viste ogni giorno al telegiornale. Le parole questa volta provengono dai migranti di Calais. Il loro unico sogno ? L’arrivo in Inghilterra e il ritrovamento di una vita perduta ai margini della società.
Il Salerno Doc Festival, nella sua terza proiezione, all’Informagiovani di Salerno, ha voluto dare spazio alla pellicola vincitrice del premio “Miglior documentario internazionale ” della 29° edizione del Torino film festival .
L’immigrazione è un problema di cui è difficile parlare ma Sylvain George, regista di” Les éclats “, è riuscito attraverso i suoi “frammenti” a rappresentare in modo veritiero le paure, i sogni, le preoccupazioni di coloro che scappano, che sanno di aver perso la propria giovinezza. Il terrore di affrontare il mare, la consapevolezza di poter morire da un momento all’altro, la rabbia nei confronti delle istituzioni dei loro paesi, di quel sistema più “alto” che agisce senza pensare alla vita della popolazione.
L’uso del bianco e nero, la musica blues, le tecniche cinematografiche dei film francesi realisti anni cinquanta, riportano alla visione e alla ricerca d’ uguaglianza , all’unico modo che avevano i popoli africani di protestare, a quel titolo che in Italiano non ha una vera e propria traduzione e che conduce solo all’idea di voci ,come sussulti nell’aria, da prendere a volo, prima che si dileguino per sempre. Le Immagini, in questo caso, diventano più forti delle parole.
Sensibilizzare alla realtà , è questo ciò che il Salerno Doc festival si propone di fare. Trovare i mezzi per sopperire ad una distribuzione del cinema documentario , considerato ,da molti in Italia, come l’ultimo stadio della cinematografia .
A discutere sui migranti e sul documentario sono stati presenti: Francesco Arcidiacono coordinatore dei progetti di accoglienza per i rifugiati, il direttore del festival Franco Cappuccio, il redattore Scene Contemporanee Vincenzo De Divitiis ; ultime ma non meno importanti sono state le parole di Mihretu Ghide, testimonianza diretta della situazione sulle coste di Calais. Con il suo toccante intervento Mihretu ha condotto il pubblico ancora più vicino al difficile e discusso fenomeno dell’immigrazione .
Lucia Savoia