“Quello che corre è Forrest Gump, lo stupido del paese”. Il 25 giugno in onda su rete4 il film di Zemeckis: in pochi minuti è seconda tendenza su Twitter
Mercoledì 25 giugno è andato in onda su Rete 4 uno dei capolavori del cinema, Forrest Gump, pellicola diretta da Robert Zemeckis con l’interpretazione di Tom Hanks. Uscito nelle sale nel 1994, e tratto dall’omonimo romanzo di Winston Groom (1986), il film racconta attraverso gli occhi (e le proprie gambe) di Forrest l’America. Sul social network Twitter la tendenza #forrestgump dalla quinta posizione è passata in pochi minuti alla seconda (dalle 21,25 in poi), consolidandosi quinta la mattina successiva (26 giugno).
Per molti utenti di Twitter Forrest Gump è sia un capolavoro che un film da non perdere ogni volta che va in onda in Tv. Aspettando un autobus, che dovrebbe portarlo in realtà in un luogo vicino, Forrest racconta a persone occasionali la propria vita. Alcune prendono subito il mezzo di trasporto pur di allontanarsi da questa persona strana, altre prendono l’autobus successivo pur di ascoltare i racconti affascinanti con cui si dipana la storia americana degli anni 60, 70 e 80.
“Mamma diceva sempre: la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita“. E’ stata questa una delle frasi più twittate e ritwittate del film, una citazione che è entrata nell’uso comune.
[ads2]
È la mamma di Forrest Gump a testimoniare cosa sia la normalità, in un’America che non vuole ragazzi nelle proprie scuole con un quoziente intellettivo al di sotto della media e una nazione che si appresta ad accogliere (con molte critiche dalla parte dei più) alcune persone di colore nelle università. Forrest Gump è l’uomo che attende e che ha corso, anche senza motivo, da una parte di oceano all’altro capo della nazione. La panchina è il luogo del racconto e dell’incontro, poichè ogni storia merita di essere raccontata (Paul Ricoeur).
Con una tecnica per cui il film ha portato a casa un Oscar (oltre agli altri 5), nel film personaggi come John Kennedy, John Lennon, Lyndon B. Johnson, George Wallace, Elvis e Richard Nixon sono il modo migliore per il regista di raccontare la grande nazione. Forrest Gump è la persona con il basso quoziente intellettivo che stringe la mano al presidente degli Stati Uniti Kennedy dicendo che deve fare pipì, trasgredendo il fastoso cerimoniale. Lo stesso Forrest Gump che falcia i prati gratis poiché troppo ricco (rendendosi utile agli altri) e che usa la sua velocità per salvare l’amico Bubba durante la guerra del Vietnam.
“Quello può essere pure il più stupido figlio di puttana della terra , ma corre come una lepre” si sente nel film. Gump usa ogni volta le sue doti fisiche per salvare l’amata Jenny, la ragazzina che fa sedere accanto a se l’impacciato bambino che tutti respingono. Jenny è la ragazza che lo incita a correre ogni volta per difendersi dagli atti di bullismo. Forrest Gump corre senza motivo, salvo non farlo per andare a trovare una Jenny ormai donna (poco distante da lì) ; è seduto sulla panchina, vincolato dall’arrivo dell’autobus. Il luogo dell’attesa è lo stesso luogo in cui Forrest attraverso la sua voce buffa (doppiata in italiano da Francesco Pannofino) racconta l’America tramite l’amore per l’amica di sempre. E lo fa aspettando l’autobus perché è il mezzo di trasporto in cui ha incontrato, dopo la madre, la persona più importante della sua vita, la ragazza che ha più volte protetto da chi non le portava rispetto.
Forrest Gump ha corso non meno di quanto non faccia l’uomo moderno per futili motivi. A volte scappando da una parte all’altra lasciandosi alle spalle il paesaggio, o i propri sogni. Forrest corre per vedere l’oceano, e ritorna indietro per andare a vedere l’oceano dalla parte opposta dell’America. Gli occhi di Forrest Gump sono anche i nostri. Gli occhi di Forrest sono il Cinema.