Il responsabile nazionale della FIOM, Marcelli, ha incontrato i lavorati delle fonderie Pisano per chiarire i primi aspetti della probabile delocalizzazione dell’industria.
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Oggi pomeriggio si è tenuto l’incontro all’interno delle fonderie Pisano tra i lavoratori e i sindacalisti della Fiom.
Maurizio Marcelli, responsabile nazionale del suddetto gruppo sindacale, ha da subito messo in chiaro che i disastri ambientali, individuati quali causa principale della chiusura della fonderia Pisano, risultano piuttosto infondati dal momento che, anche secondo il parere dell’Arpac, non ci sarebbero fattori rilevanti che possano portare ad un livello d’allarmismo tale da poter attribuire loro la causa dei tumori che si sono sviluppati nella zona circostante l’azienda.
Inoltre, ieri a Roma si è discusso, assieme alla famiglia Pisano, dell’ipotetico piano di delocalizzazione nella località di Campagna. Sebbene ci siano state rassicurazioni riguardanti la salvaguardia e la tutela dell’ambiente, la decisione andrebbe contro la volontà del sindaco.
I nuovi impianti potrebbero assicurare non solo l’assorbimento in azienda di tutti gli operai, ma anche la richiesta di ulteriori posizioni lavorative a beneficio degli abitanti residenti nella zona in cui sorgeranno le nuove fonderie.
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